Maggiori fondi a disposizione, stop alla censura di Stato, spazio ai giovani e alle startup, maggiori riconoscimenti per le opere di qualità e contributi per l’apertura di nuove sale soprattutto in centri storici e piccoli comuni. Sono queste le principali novità introdotte dalla legge che startup che in questi ha ottenuto il via libera dalla Camera.
Ecco, in maniera schematica, i principali provvedimenti introdotti con la nuova Legge.
Fondo di investimento: nasce il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel Cinema e nell’Audiovisivo. Le risorse del Fondo saranno destinate a interventi per il settore attraverso incentivi fiscali e contributi automatici. La dotazione non può essere inferiore a 400 milioni di euro annui. A partire dal 2017 il complessivo livello di finanziamento del Fondo è commisurato annualmente all’11% delle entrate Ires e Iva del settore.
Contributi per giovani e startup: Largo alle opere prime e alle iniziative dei giovani. La legge, infatti, prevede una quota di contributi garantita, a partire dal 15% e fino al 18% del fondo, pari a circa 70 milioni di euro, a sostegno dei progetti realizzati da giovani, alle start up, alle opere prime, ai film d’essai, nonchè contributi per la Biennale di Venezia, l’Istituto Luce Cinecittà e il Centro Sperimentale Cinematografia.
Stop contributi solo per incassi al botteghino: i contributi non saranno più erogati solo sulla base degli incassi. Si tiene conto anche della qualità dell’opera, della partecipazione a festival internazionali, dei premi conseguiti, e non soltanto del successo ottenuto al botteghino come accade ora.
Tax-credit: la legge aumenta il credito di imposta fino al 30% per le imprese di produzione, distribuzione, esercizio cinematografico, industrie tecniche e di post produzione, promozione di opere italiane ed europee nelle sale, attrazione in Italia di investimenti, infine imprese non appartenenti al settore che investono per la produzione e distribuzione di opere cinematografiche e audiovisive. Il credito sale fino al 40% per i produttori indipendenti che distribuiscono il film in proprio.
Piano straordinario per nuove sale: 120 milioni di euro di contributi a fondo perduto, per cinque anni, per favorire la diffusione delle sale sul territorio nazionale, con particolari agevolazioni per i centri storici e per i piccoli comuni. I contributi sono destinati a soggetti pubblici e privati per la ristrutturazione di sale dismesse, per l’apertura di nuove sale o per l’adeguamento strutturale e tecnologico di sale già esistenti.
Abolita la censura di Stato: la Legge prevede l’abolizione della ‘censura di Stato’, introdotta in Italia con la legge del 21 aprile 1962. Adesso, attraverso una delega al governo – che avrà un anno di tempo – spetterà all’esecutivo riformare le norme in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo.
Piano straordinario digitalizzazione: 10 milioni di euro per tre anni a fondo perduto o per finanziamenti agevolati sono previsti per interventi di digitalizzazione delle opere audiovisive e cinematografiche da parte di imprese italiane.
Consiglio Superiore Cinema e Audiovisivo: viene istituito il Consiglio superiore, che sarà composto da 11 membri di alta competenza ed esperienza e da rappresentanti delle associazioni.