Città sempre più smart e cittadini in grado di stare al passo con i tempi. E’ questa la fotografia del futuro che emerge dal rapporto Future of cities: smart cities, citizenship skills and the digital agenda”, presentato dall’Office of Science del governo britannio e realizzato dall’University of Bristol e dalla Cardiff Metropolitan University. Secondo l’indagine, infatti, entro il 2050 il 75% della popolazione globale (circa 9 miliardi di persone) vivrà in aree urbane di ogni grandezza, altamente tecnologizzate e a misura di cittadino.
Si tratta di uno studio redatto da un paio di anni a supporto del piano nazionale per le smart cities varato dal Regno Unito, che pone l’accento soprattutto sui cittadini, sulla loro partecipazione al cambiamento e sul percorso formativo necessario per prepararli alla sfida delle nuove forme di urbanizzazione.
Se da un lato ci sono architetti, urbanisti, ingegneri, sociologi, innovatori e sviluppatori che da anni lavorano ormai per dar vita alle nuove città del futuro, dove il grado di sostenibilità e innovazione gioca un ruolo centrale, dall’altro ci sono i cittadini che necessariamente devono iniziare a prendere sempre più confidenza con una serie di tematiche legate, allo scopo di diventare sempre più smart.
Le tappe tracciate dal documento sono sia tecnologiche (skills, competenze), sia relative all’innovazione sociale, all’inclusione, alla diffusione di comportamenti virtuosi e best practice. Il rapporto sottolinea inoltre l’importanza di un’istruzione e di una formazione dei cittadini più aperta alle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica, ma allo stesso tempo suggerisce una maggiore sinergia tra Istituzioni centrali e locali, mondo delle imprese e della ricerca, per rendere davvero trasparenti i contenuti dell’agenda digitale nazionale e avvicinare i cittadini al tema del cambiamento e alle tante soluzioni innovative.