Per la prima volta a livello globale, nel 2015 la concentrazione media di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera ha toccato il traguardo storico di 400 parti per milione (ppm) e nel 2016 ha registrato nuovi record sulla scia del fenomeno El Niño. Il 2015 segna dunque l’inizio di una nuova era della realtà climatica. Questo è quanto emerge dal rapporto annuale “Greenhouse Gas Bulletin” della World Meteorological Organization (WMO), in vista della ventiduesima Conferenza mondiale sul clima (Cop 22) che si terrà dal 7 al 18 novembre a Marrakech, in Marocco.
Dal rapporto si legge che la soglia di 400 ppm di CO2 era già stata raggiunta in precedenza per alcuni mesi dell’anno e in certi luoghi, ma mai prima d’ora su una base media globale per l’intero anno. Inoltre, secondo le ipotesi della stazione di monitoraggio dei gas serra di Mauna Loa, nelle Hawaii, le concentrazioni di CO2 rimarranno al di sopra di 400 ppm per l’intero 2016 e non diminuiranno sotto tale livello per molte generazioni.
Nonostante la buona notizia del recente accordo di Kigali per modificare il protocollo di Montreal ed eliminare progressivamente gli idrofluorocarburi, il segretario generale del WMO Petteri Taalas ha sottolineato che il vero problema risulta essere l’anidride carbonica in quanto è in grado di rimanere nell’atmosfera per migliaia di anni e negli oceani ancora più a lungo. Inoltre, Taalas ha aggiunto che se non si affrontano le emissioni di Co2 non saremo capaci di fronteggiare i cambiamenti climatici e di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto al livello dell’era pre-industriale.