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Colombia: storico accordo di pace tra Governo e Farc

Il Governo della Colombia e i ribelli della Farc hanno fatto sapere di aver raggiunto un accordo di pace. Si tratta di un importante evento storico perché – ricordiamo – la guerra civile infiammava il Paese sudamericano da oltre 50 anni. Un comunicato congiunto diffuso dal governo di Bogotà e dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia annuncia testuali parole: «Abbiamo raggiunto un accordo finale, integrale e definitivo, la fine del conflitto armato significherà prima di tutto la fine delle enormi sofferenze che questo conflitto ha causato e ciò aprirà un nuovo capitolo della nostra storia».

Per arrivare a questa storica decisione sono occorsi ben 4 anni di negoziati durante i quali la virulenza del conflitto si era affievolita, anche grazie al contributo della Chiesa colombiana appoggiata da papa Francesco, fino al cessate il fuoco di giugno.

L’accordo comprende una riforma agraria, l’impegno da ambo le parti contro il traffico di droga, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica della Colombia e l’istituzione di tribunali speciali indispensabili per la fine del conflitto. I firmatari in via preliminare sono stati il negoziatore del governo Humberto de la Calle e quello della Farc, Luciano Arango, nel corso di una cerimonia presieduta dal ministro degli esteri cubano Bruno Rodriguez.

La firma ufficiale è frattanto attesa per settembre, successivamente l’intesa verrà sottoposta a referendum il 2 ottobre, come ha comunicato il presidente colombiano Santos che ha ricevuto le congratulazioni immediate da parte di Barack Obama. Si capisce che i due capi di Stato collaboreranno nella lotta contro il crimine organizzato e il narcotraffico. Aspetto, questo, di fondamentale importanza dal momento che il gruppo guerrigliero colombiano finanziava le proprie azioni militari anche attraverso il traffico di droga e i sequestri, tra i quali si ricorderà certamente quello della candidata presidenziale Ingrid Betancourt, ostaggio della Farc per 6 anni fino alla sua liberazione che risale al 2008.

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Redazione