Buone notizie giungono da Legambiente con il suo rapporto Comuni ricicloni 2017, l’iniziativa che premia coloro che riescono a produrre meno di 75 chilogrammi di rifiuti indifferenziati per abitante, a cadenza annuale. Quest’anno i Comuni premiati sono stati numericamente inferiori rispetto all’anno precedente ma sono aumentati i cittadini virtuosi, che si sono dimostrati molto abili e diligenti.
Si conferma un divario tra Nord e Sud del Paese, il che non significa – specifichiamo – che chi vive nel Mezzogiorno non sia assennato, in molti casi infatti mancano semplicemente gli strumenti, le dotazioni, le politiche ambientali o, più semplicemente, i mezzi per favorire la raccolta differenziata.
In ogni caso, l’82% dei Comuni Recicloni si trova nel Settentrione, il 10% a Sud e l’8% nel Centro Italia.
Ottima la situazione in Lombardia che passa dai 76 “rifiuti free” dell’anno scorso agli odierni 90, mentre si confermano stabili il Friuli Venezia Giulia, la Liguria e l’Emilia Romagna. Di seguito un grafico esaustivo suddiviso per regione.
Avrete notato che a guidare la classifica dei Comuni Ricicloni troviamo in testa il Veneto con il suo 29,2% di Comuni liberi dai rifiuti su tutta la regione. Segue il Friuli Venezia Giulia con il 27,8%, mentre la terza posizione è del Trentino Alto Adige con il 18,7% di rifiuti free.
Sul tema è intervenuta Rossella Muroni, presidente di Legambiente che ha osservato: «Sull’economia circolare anche le grandi città possono fare la differenza. Ce lo dimostra la città di Milano, prima metropoli italiana ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata, che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta differenziata anche della frazione organica e che, con un milione e trecentomila abitanti serviti dal porta a porta, risulta prima a livello internazionale».
Purtroppo, come la cronaca ci ricorda sostanzialmente ogni giorno, lo stesso discorso non vale per la capitale d’Italia, quel meraviglioso museo a cielo aperto che però, secondo Rossella Muroni, non sembra in grado di imparare. A tal proposito dice: «A Roma la gestione dei rifiuti rimane un problema gravissimo che può essere risolto con poche azioni concrete, per esempio estendendo il porta a porta a tutta la città, costruendo impianti anaerobici per la gestione dell’organico con produzione di biometano, costruendo centri del riuso realizzati accanto alle isole ecologiche per intercettare i rifiuti prima che divengano tali e applicando la tariffa puntuale, secondo il principio “chi inquina paghi”».
Poco da dire per quanto riguarda il Centro Italia, se non il dispiacere per i Comuni abruzzesi che hanno perso posizioni rispetto all’anno passato e però, al contempo, il debutto di 3 felici realtà nel Lazio che, in qualche maniera, consolano la drammatica situazione di Roma.
Anche il Sud Italia nell’ambito del rapporto dei Comuni ricicloni conferma l’andamento dello scorso anno sebbene, ad esempio, in Campania manchino all’appello Comuni che nel 2016 si erano dimostrati virtuosi. Triste l’assenza della Puglia in classifica e ci si augura che per l’anno prossimo qualcosa in tal senso possa cambiare.