Dal 6 all’8 Novembre si è svolta a Napoli, presso l’Holiday Inn del Centro Direzionale, la Conferenza Nazionale di CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), consueto appuntamento annuale per la rete dei CSV, intitolata in questa edizione 2015: “Rotta per il futuro. Il Volontariato che dà energia”.
La conferenza, realizzata in collaborazione con il Coordinamento dei CSV della Campania, è stata l’occasione per “fare il punto” sullo stato di salute del sistema dei CSV e, più in generale, del mondo del volontariato italiano, una realtà che riguarda direttamente oltre 44mila Organizzazioni di Volontariato, come messo in luce dalla recente indagine “Report delle OdV censite dal sistema dei CSV”, presentata lo scorso 19 ottobre nell’ambito di Expo Milano 2015, oggetto di un precedente articolo in questa rubrica di approfondimento.
Il programma si è articolato in incontri, dibattiti e gruppi di lavoro partecipati attivamente (come sempre nello spirito del volontariato) da oltre 300 tra referenti tecnici e politici provenienti dai CSV di tutta Italia, che si sono confrontati con esponenti delle Istituzioni e delle principali reti nazionali di volontariato e di Terzo settore, anch’essi oggetto di un precedente approfondimento.
Tra gli altri sono intervenuti Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Roberta Gaeta, assessore al Welfare Comune di Napoli in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e Lucia Fortini, assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, oltre naturalmente ai rappresentanti del Terzo settore italiano, quali il “padrone di casa” Stefano Tabò, presidente di CSVnet, Emma Cavallaro, presidente della ConVol – Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato, e Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.
Tra gli highlights va evidenziato il dibattito sulla riforma del Terzo settore con la presenza dell’onorevole Donata Lenzi e del senatore Stefano Lepri, entrambi relatori del disegno di legge rispettivamente alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.
«I CSV sono un motore di sviluppo del volontariato e devono continuare ad esserlo per mantenete il ruolo unico di infrastruttura sociale», ha dichiarato l’onorevole Donata Lenzi, lasciando presagire la possibilità per i CSV di accedere a risorse ulteriori rispetto a quelle garantite, per legge, dalle Fondazioni di origine bancaria.
Stefano Lepri, che ritiene essenziale l’allargamento della base sociale sul criterio della porta aperta, ha invitato i CSV ad aprire i propri servizi ai volontari presenti in tutte le componenti del Terzo settore, dalle associazioni di promozione sociale alle Ong, purchè la governance resti al Volontariato.
«La percezione», ha replicato Stefano Tabò, presidente di CSVnet, «è che il volontariato non sia sufficientemente valorizzato nel percorso di riforma del Terzo settore. Solo un rinnovato riconoscimento ai significati e al valore del volontariato può consentire di indicare prospettive e contenuti rispetto alla presenza dei CSV, che ne sono espressione e strumento».
Il sistema dei CSV soffre in effetti di una normativa datata 1991 e che ha manifestato buchi e inadeguatezze nel contesto odierno. In questo senso la riforma è una grande occasione e le considerazioni che CSVnet ha rappresentato in questi mesi nelle aule parlamentari contengono proposte, dettate da 15 anni di esperienza, a cui ora è necessario dare una risposta.
CSVnet si è quindi riconosciuto in sintonia con le argomentazioni avanzate dai relatori di parte governativa, convinti della necessità che i CSV del “dopo Riforma” assicurino, nella propria governance, pieno coinvolgimento e ampia partecipazione del volontariato locale.
È ormai da considerarsi accettato il principio della “porta aperta” come condizione necessaria alla governance di tutti i CSV, che del resto è già contenuto nelle linee guida dei CSV elaborate nel 2011 proprio da CSVnet. In base a tale impostazione, si tratta di assicurare regole e strumenti per consentire alle organizzazioni di volontariato presenti in un dato territorio di concorrere alle scelte strategiche del proprio CSV, ivi compresa l’elezione dei suoi organi sociali. CSVnet, non a caso, ha da subito accolto l’idea di una riforma normativa inerente alla gestione e al controllo dell’attività dei CSV, auspicando pubblicamente criteri e procedure comuni a tutte le regioni del nostro Paese.
Ma il principio della “porta aperta” non è il solo principio da tenere in considerazione nella gestione dei CSV. A detta del presidente Tabò: «c’è in gioco un progetto complessivo destinato ad assicurare coerenza e qualità nella promozione del volontariato italiano. Risulta tuttavia evidente che occorre dare concretezza e fattibilità ad ognuna delle affermazioni teoriche del futuro dettato normativo. CSVnet, pertanto, si impegna da subito ad evidenziare e mettere a disposizione le diverse soluzioni contenute negli statuti con le quali numerosi CSV hanno fin qui concretamente declinato il principio della “porta aperta” nella propria governance».
D’altro canto portare a fattor comune le buone prassi esistenti è uno dei compiti di CSVnet ma è anche uno degli obiettivi della riforma.
La conferenza è poi proseguita con alcuni lavori di gruppo paralleli dedicati ai temi più disparati, quali la promozione del volontariato, la progettazione sociale, la programmazione europea e la Giornata Internazionale del Volontariato.
Uno dei gruppi di lavoro ha ospitato rappresentanti delle reti nazionali che si sono rese disponibili a riflettere insieme sulle attuali sfide della promozione del volontariato con l’obiettivo comune di coinvolgere una fascia sempre più ampia di popolazione, e in particolare i giovani, in un’esperienza di fattiva solidarietà. In conferenza presenti tra gli altri gli esponenti di Anfass, Anpas, Anteas, CDO Opere sociali, Centro Sportivo Italiano, Lega Ambiente, Libera, Mo.Vi., Touring Club oltre a ConVol.
Il Coordinamento campano dei CSV ha donato a tutti i delegati un pacco di pasta Rummo, acquistato per dare un aiuto concreto allo storico pastificio Rummo di Benevento, colpito dalla recente alluvione che ha messo in ginocchio l’intero territorio del Sannio.
Anche per coloro i quali non hanno potuto recarsi personalmente a Napoli è stato possibile seguire i lavori della conferenza grazie a una diretta streaming sul sito di CSVnet a cura del CSV di Chieti e il CSV Sardegna Solidale.