In Occidente è impensabile che la gente accetti di nutrirsi di carne di cane o di gatto. Sono per noi animali domestici o da compagnia nella maggioranza dei casi. Ma in altri Paesi non è così, in alcuni di essi il consumo di questo tipo di carne è una prassi normalissima, sicché sono frequenti gli allevamenti a scopo alimentare di cani e gatti.
Si tratta di una pratica tradizionale diffusa soprattutto in Asia ma è la Corea del Sud ad essere l’unico Paese in cui i cani vengono allevati a scopo commerciale, per poi divenire carne da mettere in vendita nei negozi. Al di là delle considerazioni etiche e della propria sensibilità personale, se gli allevamenti fossero tenuti in condizioni dignitose, certamente per molti risulterebbe urtante ma constatare che gli stessi allevamenti siano un ricettacolo di sporcizia, incuria, abusi e torture ingiustificate da parte degli allevatori, è inammissibile. Perché poi è cosi: i cani vivono dentro gabbie anguste, ammassati come prigionieri, sporchi, alimentati male, in attesa di finire al mattatoio.
Nel tempo sono state tante le organizzazioni in rivolta contro pratiche di questo genere, senza alcun tipo di compromesso il loro slogan è “Stop agli allevamenti di cani” e quindi alla conseguente vendita della loro carne. Le loro proteste non sono cadute nel vuoto. È infatti notizia recentissima che il Moran Market, vale a dire il più grande punto vendita di carne di cane nella Corea del Sud, ha ufficialmente chiuso. Non è una conquista da poco perché vi si vendevano annualmente circa 80.000 cani. L’organizzazione In Defense of Animals ha dichiarato che la chiusura ufficiale del Moran Market sarebbe avvenuta il 13 dicembre scorso.
Alla base della decisione che ha poi portato a questa scelta sembra abbia fatto la differenza un attento lavoro di investigazione che, notando le palesi condizioni in cui vivevano questi animali, ha spinto le autorità a ordinare l’immediata chiusura dell’esercizio.
In Defense of Animals non nasconde la propria soddisfazione in merito e ribadisce che continuerà a lottare finché il commercio e il consumo di carne di cane non saranno debellati. L’organizzazione sottolinea, inoltre, la gran quantità di torture a cui i cani vengono quotidianamente esposti e, aggiunge, che esistono reali pericoli per l’uomo connessi al consumo della loro carne.