Solo chi assiste ogni giorno alla negazione dei propri diritti può realmente comprendere chi si trova nella stessa situazione. Così come spesso ad essere più generosi con gli altri sono proprio le persone che possiedono meno. Sulla base di questa considerazione si sviluppa l’iniziativa di Amnesty International #corriconme che in questi giorni chiede ai cittadini di sostenere una serie di campagne anche attraverso un gesto di sostegno che arriva da chi è privato sistematicamente dei propri diritti.
Il video che vi proponiamo racconta una catena davvero particolare: diverse persone che in questo momento sono vittime di violazione dei diritti umani hanno deciso di scrivere una lettera a chi si trova nella stessa situazione, seppur per motivazioni diverse, per esprimere la propria solidarietà. Troviamo ad esempio, Annie, una bambina albina del Malawi che scrive a Shawkan, fotogiornalista in carcere in Egitto. Così come un amico di quest’ultimo, Ahmed, scrive a Giyas Ibrahimov, vittima di torture in Azerbaigian. E così ancora altre lettere che vanno a chiudere il cerchio tornando ad Annie.
Obiettivo dell’iniziativa quello di far comprendere alle persone che firmare appelli o sottoscrivere petizioni può contribuire a salvare la vita di qualcuno.