Grazie al lavoro delle organizzazioni umanitarie è arrivata in Italia la prima famiglia di profughi siriani, direttamente da Beirut, in Libano. Si tratta della famiglia Al Hourani, la prima richiedente asilo attraverso i corridoi umanitari, che nell’immediato futuro sarà impegnata a combattere un’importante battaglia per la vita che ha visto coinvolta la piccola Falak, di 7 anni. Già operata a un occhio, dovrà infatti sottoporsi celermente alla chemioterapia.
Ad accogliere la piccola profuga, Suliman Al Hourani e Yasmine, i genitori della bimba, e il fratello di 6 anni, diversi rappresentanti delle istituzioni italiane. Il loro arrivo è stato possibile grazie a un’azione congiunta tra la comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la Tavola valdese, e il Ministero degli Esteri e dell’Interno.
Questa operazione andata a buon fine si ripeterà durante i prossimi due anni e saranno coinvolti i profughi provenienti dal Libano, dal Marocco e dall’Etiopia.
Dopo Falak, sarà il turno di Deia, una bambina di 10 anni che ha perso la gamba a causa di diversi colpi di mortaio a Homs, sempre in Libano. Arriverà in Italia allo scopo di mettere una protesi e, dopo di lei, potrà essere il turno di altri numerosi profughi siriani bisognosi di cure.