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Corruzione: Italia in coda alla classifica dei Paesi europei

Il report di Transparency International parla chiaro: l’Italia risulta essere, quanto a corruzione, al sessantesimo posto nel mondo su 176 Paesi, mentre è addirittura terzultima nel contesto dei Paesi europei. Dopo di noi in Europa ci sono solamente Grecia e Bulgaria.

Un’immagine di un Paese che non è affatto lusinghiera, dal momento che il report indica che abbiamo un apparato normativo che raggiunge i 62 punti su 100, mentre l’applicazione pratica di norme e leggi, la capacità di sanzionare e di reprimere il fenomeno raggiunge un punteggio di 45 su 100. Siamo quindi sufficienti nella legislazione contro la corruzione, ma molto incapaci a mettere in atto le leggi adottate. Nello spazio di tempo intercorso da febbraio di quest’anno, sono state approvate tre leggi in merito: il decreto sulla corruzione tra privati, quello sull’antiriciclaggio e quello sugli appalti, ma viene scritto nel rapporto che è «troppo poco», come se niente fosse cambiato dal 2012, anno in cui l’Italia era posizionata al settantaduesimo posto.

In effetti la posizione dell’Italia, con un voto globale di 47 su 100 non è affatto rosea e gli stessi cittadini italiani e gli investitori internazionali hanno una percezione di un Paese in cui la corruzione domina.

Se è vero che questo male ci affligge da decenni, viene anche rilevato che due fattori importanti concorrono ad abbassare il giudizio sul Belpaese: la mancanza di tutele per chi segnala casi di corruzione e l’assenza di una regolamentazione delle lobby che in effetti raggiungono un punteggio rispettivamente di 25 su 100 e 29 su 100, fortemente insufficienti.

Proprio una legge che regoli le lobby e le fondazioni che finanziano i partiti viene espressamente richiesta da Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione che ha chiesto uno sforzo maggiore da parte di tutti e soprattutto afferma che «c’è l’assenza di una legislazione seria sulla trasparenza dei finanziamenti ai partiti».

Invece in cima alla speciale classifica che vede meglio funzionare la sinergia tra leggi e applicazione delle stesse, si trova il sistema antiriciclaggio con 75 punti su 100 e gli obblighi di trasparenza contabile con 89 punti su 100, soprattutto in virtù della reintroduzione del reato di falso in bilancio.

La corruzione è una piaga che appare inguaribile, ma con la volontà e con l’intervento di tutti, con l’applicazione delle leggi e con azioni mirate nulla vieta di risalire la china.

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Redazione