Ho da poco finito di leggere un libro molto interessante: “Nella mente degli animali” di Danilo Mainardi. Il libro tratta del comportamento degli animali e del loro istinto, che non sempre, ne condiziona le azioni. Questo vuol dire che gli animali sono capaci di pensare e risolvere problemi, anche complessi, in maniera rapida ed efficace. Dunque, non esiste nell’animale solo l’istinto ma anche il ragionamento.
Occupandomi di fundraising mi è saltato subito alla mente il rapporto tra pipistrello e solidarietà. Il cane sarà sicuramente il miglior amico dell’uomo (per me lo è anche il gatto) ma il pipistrello è sicuramente il più generoso, almeno con i suoi simili. Il pipistrello è un animale sociale che spesso vive in grandi comunità.
Danilo Mainardi, nel suo libro, spiega perché questo volatile sia davvero un’altruista puro. Quello del pipistrello, non è altruismo riservato solo ai “parenti” cioè ai consanguinei ma altruismo riservato a chi, nel gruppo, ha davvero bisogno di aiuto. C’è un però. I pipistrelli sanno riconoscere chi nel gruppo è stato a sua volta un’altruista. Hanno evidentemente una memoria di ferro e quindi, in base ai ricordi, sanno riconoscere chi è meritevole di aiuto nel momento del bisogno. Sono stati fatti molti esperimenti che dimostrano chiaramente la capacità di questi animali di riconoscere chi è “solidale” da chi non lo è. Noi umani non abbiamo di queste fortune.