Un documento per identificare i principali strumenti volti a facilitare la nascita e lo sviluppo di startup innovative e per contribuire a superare il gap di esperienza e finanziario delle nuove iniziative imprenditoriali innovative. E’ questa l’iniziativa promossa dalla Commissione di Studio UNGDCEC Finanza – Sottogruppo “Start up e Crowdfunding”. Si tratta di un documento di 80 pagine dal titolo “Start Up innovative e i nuovi strumenti di sviluppo e crescita: il crowdfunding”, attraverso il quale l’Unione dei giovani commercialisti ed esperti contabili ha voluto approfondire il tema del crowdfunding, puntando anche l’attenzione sul fondo centrale di garanzia, sulle misure di finanziamento e sui bandi attivi di finanza agevolata.
Vi presentiamo di seguito l’introduzione del documento, rinviando al link la consultazione del documento integrale.
L’imprenditorialità è generalmente considerata il motore dello sviluppo economico e, di conseguenza, la figura dell’imprenditore è definibile come il filo conduttore che lega l’innovazione al mercato. In questo momento storico segnato da una profonda crisi economico-finanziaria, il “fare impresa” diventa l’elemento determinate per scuotere il mercato e ricondurlo ad una nuova fase di “avviamento”. Tuttavia, l’avvio di una nuova attività imprenditoriale è una scelta complessa, stimolante e spesso in grado di influenzare in profondità molti aspetti della vita di più persone, contemporaneamente e prolungatamente. Il successo o il fallimento di una lunga carriera aziendale dipendono sempre, almeno in parte, dal nucleo di valutazioni e di decisioni che hanno contraddistinto il concepimento iniziale dell’iniziativa. Infatti, è nel momento stesso e nella modalità con cui si iniziano a valutare la realizzazione di un’iniziativa imprenditoriale e la concatenazione delle attività concrete per la sua messa in opera, che si pongono le premesse per un futuro di successo. Con la Legge 221/2012, che ha convertito il D.L. Crescita 2.0, viene introdotta per la prima volta nell’ordinamento del nostro Paese la definizione di nuova impresa innovativa, la “start up innovativa”: ossia la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che ha quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Per questo tipo di impresa viene predisposto un quadro di riferimento articolato e organico a livello nazionale che interviene su materie differenti come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare. L’obiettivo del presente lavoro è quello di identificare i principali strumenti volti a facilitare la nascita e lo sviluppo di start up, anche ad alto contenuto d’innovazione tecnologica. Il fine è di contribuire a superare sia il gap di conoscenza (knowledge gap), sia il gap finanziario (financing gap) che contraddistinguono le nuove iniziative imprenditoriali innovative. Ciò consentirà di fornire ai professionisti del settore, le coordinate per potere orientare il proprio lavoro di consulenza nel modo migliore possibile, ponendosi agli occhi dei clienti come fonte di informazioni certe, aggiornate e al passo coi tempi. L’analisi è stata condotta analizzando le diverse misure di finanziamento agevolato, sia pubblico che privato, presenti nel panorama comunitario, nazionale, regionale, provinciale e comunale, compresi i premi alle start up. Uno sguardo attento viene rivolto anche al mondo delle strutture di supporto al lancio e alla crescita delle start up: incubatori e acceleratori; fino ad arrivare alle nuove forme di potenziali apportatori di capitale di rischio, rappresentate dal crowdfunding. In particolare, l’equity crowdfunding semplifica l’accesso ad una tipologia di investimento che, fino ad ora, era stata esclusivo appannaggio di business angels e venture capital. In particolare, il presente documento effettua un’analisi del Regolamento CE n.800/2008 in tema di Aiuti di Stato, del D.L. 221/2012 in materia di start up innovative e del D.L. 3/2015 denominato “Investiment Compact” in materia di PMI innovative con lo scopo di fornire un excursus sulle principali normative che regolano e disciplinano, in materia di incentivi fiscali e di benefici applicabili, tali tipologie aziendali. Al fine poi di dare un giusto supporto, ai colleghi professionisti nel districarsi nel panorama delle piattaforme crowdfunding “equity” e “non equity” abilitati dalla Consob si riporta nella prima appendice l’analisi di tali soggetti; mentre nella seconda appendice si evidenziano alcuni dei principali premi alle start up innovative, con cadenza annuale.