Le nuove idee e proposte in fatto di cibo non mancano, soprattutto in un Paese come il nostro dalla grande tradizione, dove è possibile scegliere tra un’incredibile varietà di prodotti. Però cosa succede quando persone con particolari problemi di salute si vedono più o meno costrette a una dieta piuttosto ripetitiva e monotona, tale da non soddisfare più il palato? Proprio partendo da questa domanda è nata CucinaMancina, qualche anno fa quando due startupper pugliesi, Flavia Giordano e Lorenza Dadduzio, decisero di dar vita a una community di persone che, per scelta o a causa di problemi di salute, mangiavano in maniera “differente”. Di qui la scelta del nome della comunità, CucinaMancina: «Il mancino è colui che si distingue dalla norma (right) e che reinterpreta il mondo secondo la propria peculiarità (left)», così troviamo scritto sul sito.
Ma chi sono i mancini, dunque? Gli intolleranti a certi alimenti, gli allergici, i diabetici, coloro che hanno dichiarato guerra al colesterolo, gli ipertesi, ma anche quelli che hanno fatto una scelta di vita come i vegetariani o i vegani.
La community, proprio perché molto originale, con il tempo ha riscosso un certo successo fino a raggiungere un numero altissimo di food blogger e si è pensato di dar vita a un progetto molto innovativo battezzato Low Fodmap, un manuale pieno di consigli, idee e ricette per un intestino felice. In particolare, Low Fodmap si rivolge a coloro che soffrono della sindrome dell’intestino irritabile e sono spesso alle prese con problemi derivanti dalla poca digeribilità dei cibi. È qui che interviene il manuale, restituendo al gusto il ruolo che gli spetta quando si mangia, senza dover soffrire in seguito.
Il libro è stato curato da Lorenza Dadduzio con Michela Mancarelli e Mario Bautista ma si è avvalso anche della collaborazione di 26 autori scelti dalla community CucinaMancina.
Fodmap non è un nome scelto casualmente: vuole infatti scoprire i cibi che creano disagio all’intestino di ciascuno di noi, attraverso una mappa degli alimenti – detta non a caso fodmap – e proponendo un’alimentazione bilanciata senza tuttavia escludere tout court tutti quegli alimenti disturbanti ma cercando di equilibrarli meglio. Ciò che più conta è in definitiva l’obiettivo che questo programma si propone di raggiungere e cioè insegnare a conoscere e ad ascoltare meglio il proprio corpo, individuare sintomi e avversioni rispetto a certi alimenti, in maniera tale da poter essere più consapevoli. Seguono poi 50 ricette che da affiancare a questo percorso di ricerca.
L’intestino è considerato un po’ come se fosse un altro tipo di cervello, oltre a quello che abbiamo già, e proprio per questo ci verranno sottoposti anche dei test, utili per capire come lenire certi disturbi fastidiosi, riducendo ad esempio i classici carboidrati fermentabili che molto spesso non sono facilmente digeribili da chi ha un intestino particolarmente problematico.
Diventa allora necessario conoscere tutti gli alimenti Fodmap, saperne non solo il nome ma capire anche quale sia la dose e il tipo di cibo da evitare, bilanciare, in base alle proprie esigenze. Spazio anche a un diario alimentare, un modo sano per voler bene a se stessi e al proprio intestino e quindi, di conseguenza, alla propria salute. Tutto all’insegna dell’equilibrio e del benessere.