Sei mesi fa la presentazione di Poste Insieme Onlus, la Fondazione di Poste Italiane nata per la promozione delle politiche di inclusione e solidarietà sociale, ed è di oggi l’annuncio di una serie di progetti tra cui spicca quello che riguarda Roma: un edificio sottratto alla criminalità organizzata diventerà una casa famiglia per le madri detenute.
Si tratterà di una struttura protetta ma priva di sbarre in cui i bambini fino a dieci anni potranno vivere accanto alle loro madri.
Questa e altre attività sono state presentate oggi dalla presidente di Poste Italiane Luisa Todini in presenza dell’amministratore delegato Francesco Caio, insieme al Forum nazionale del Terzo Settore, al Coordinamento nazionale dei Centri di servizio per il volontariato e Assifero (l’organo di rappresentanza di più di 100 fondazioni aziendali e bancarie).
Numerosi i temi trattati cui seguiranno progetti dedicati: dalla lotta contro la dispersione scolastica al programma di aiuto per i minori scomparsi con Telefono Azzurro fino all’inclusione digitale per l’invecchiamento attivo promosso da Senior Italia-Federanziani.
In base a quanto dichiarato da Caio, «l’ingresso di Poste Italiane in Borsa non modifica la natura dell’azienda, che resta dunque sociale e di mercato, ma anzi rientra nell’ambito del piano industriale mettere quest’ultima al servizio del cittadino e del cliente».
Facendo riferimento a questa nuova Fondazione a vocazione sociale, l’amministratore delegato sottolinea inoltre l’importanza del concetto di responsabilità sociale d’impresa, che Poste Italiane sta man mano applicando a progetti concreti.
A tal proposito spiega Luisa Todini: «In soli sei mesi di attività, la Fondazione, senza oneri gestionali, è riuscita a innescare un inedito processo di coinvolgimento e di partecipazione sia tra i nostri dipendenti che nelle realtà locali e nazionali del terzo settore, a conferma della prossimità di Poste Italiane a famiglie e territori e della sua diffusa capacità di intercettarne anche i fabbisogni sociali».