Vivere con la porta aperta, condividere gli spazi, crescere i propri figli come un’unica grande famiglia, pur mantenendo la propria autonomia.
E’ questa la scelta compiuta anni fa da «quattro coppie, una single, un giovane uomo che ormai cammina con le sue gambe – ma non disdegna ogni tanto di tornare da noi, due giovani donne alla conquista della loro autonomia, due ragazzi, sette bambini dai quattro anni in giù». Le famiglie in questione sono legate all’associazione Mondo di Comunità e Famiglia e vivono nella vecchia corte di servizio del Castello di Castellazzo Novarese. Ma questa grande famiglia ha deciso di ampliare gli spazi a disposizione della comunità per dar vita a un grande luogo in cui dare spazio a realtà locali, innovative, di lavoro e aggregative. Per farlo hanno individuato la storica stalla alle spalle delle loro abitazioni e hanno deciso di scommettere sul crowdfunding.
Da qualche giorno è attiva sulla piattaforma Produzioni dal basso la campagna “Un tetto per tutti: dalla stalla all’ostello” che ha l’obiettivo di portare a casa 12 mila euro per ristrutturare il grande edificio che copre una superficie di quasi 1000 metri quadri composto da due vecchi alloggi (le “case del mugnaio”), da una parte parzialmente ristrutturata in autonomia, e da un sottotetto che ospitava il vecchio fienile.
«Il salone viene già utilizzato per l’accoglienza di gruppi di giovani che vogliono passare alcuni giorni presso la nostra comunità», spiegano i promotori dell’iniziativa, «oltre che per le attività più disparate, quale risorsa del territorio: incontri conviviali e feste di compleanno, conferenze e attività culturali, corsi di yoga e kung fu. In salone, prepariamo inoltre una volta alla settimana sacchetti di alimenti, che riceviamo come merce invenduta dai supermercati e come avanzo dalle mense dei poveri, e che destiniamo ad alcune famiglie bisognose di Fara Novarese e Briona (circa trenta nuclei famigliari)».
La stalla, così come le case in cui le famiglie abitano, è sotto la tutela della Soprintendenza delle Belle Arti, la quale ha già approvato un progetto di ristrutturazione che prevede: due strutture ad uso abitativo in testa e in coda all’edificio, un ampio salone di più di 200 metri quadri con pareti modulari ad uso polivalente, una cucina industriale con dispensa e una foresteria al primo piano con possibilità di soppalco, per l’accoglienza dei gruppi o dei singoli che desiderino trascorrere lì un po’ di tempo.
I promotori hanno ideato anche delle ricompense, che potranno essere ritirate direttamente alla Corte, così come hanno organizzato una grande festa il 30 aprile, in occasione dei 15 anni della Corte, che rappresenterà anche l’opportunità, per quanti volessero sostenere il progetto, di vedere da vicino gli immobili coinvolti nell’iniziativa.