Promuovere, attraverso la valorizzazione del lavoro autonomo e della microimprenditoria, l’integrazione socio-economica delle donne e dei giovani dei villaggi rurali a maggioranza berbera è lo scopo del progetto Titan, Tataouine Italia: Turismo Agricoltura Network, che è stato presentato al Cluster biomediterraneo a Expo 2015.
Il progetto, già attivo da cinque anni, che è stato finanziato da Eni con l’assistenza tecnica e il coordinamento dell’Università di Bologna e della Fondazione Alma Mater, ha la finalità di aiutare i giovani a sviluppare attività locali autonome e a recuperare la zona della vallata di ‘Beni Ghedir’.
Tutto questo avviene incrementando la produttività agricola e sostenendo il turismo responsabile. Grazie alla formazione professionale sia del settore primario, ma anche di quello privato, l’offerta turistica e la differenziazione di servizi a essa legati incominciano ad avere dei riferimenti importanti che prima non esistevano. Una delle caratteristiche della zona del villaggio di Ras el Oued in Tunisia, da cui provengono alcune delle donne che hanno partecipato al progetto, è l’aridità e la siccità, condizioni ostili per lo sviluppo di piante e alberi tuttavia, in questo ambiente così difficile, la natura ha dato vita a una varietà di piante aromatiche che grazie alla lavorazione fatta dalle donne berbere rivelano grandi proprietà medicinali e curative.
Pertanto, il progetto ha cercato di mettere in luce queste capacità sostenendo la produzione e la commercializzazione di salse, creme e infusi, varietà di menta che sperano di trovare uno sbocco sul mercato interno nazionale e poi, semmai, su quello internazionale.