Le piante possono crescere e svilupparsi in ambienti insoliti, come su una navicella spaziale o all’interno di fabbricati?
E’ questa la domanda alla quale i ricercatori del Centro di Ricerche Enea di Portici, stanno cercando di dare una risposta nell’ambito del progetto di ricerca pubblico privato Tripode. Gli scienziati del centro napoletano sono, infatti, impegnati con una serra hi-tech, dotata di un innovativo sistema di illuminazione a Led per studiare il comportamento delle piante in ambienti chiusi e sotto stress.
In particolare, i ricercatori stanno studiando, anche con l’utilizzo dell’elettronica organica (Oled), gli effetti di questo tipo di ambiente sulla crescita e sulle qualità nutrizionali delle piante.
«La serra hi-tech», spiegano gli scienziati dell’Enea, «riesce a ricreare un microcosmo in laboratorio, riproducendo fedelmente l’ambiente ipogeo (sotterraneo) ed epigeo (aereo) della pianta, ed è utile per ricerche in numerosi campi della biologia come, ad esempio, la fisiologia, la patologia e la parassitologia vegetale, l’ecofisiologia, l’ecotossicologia, l’ecologia tellurica».
Il sistema è dotato di un innovativo sistema di illuminazione a Led che consente una coltivazione ‘di precisione’, in grado, cioè di fornire alle piante luce con lunghezze d’onda selezionate invece dell’intero spettro solare.