Vengono definiti “nativi digitali” ma dopotutto sono bambini e ragazzi come lo sono stati a loro volta i loro genitori e nonni, fragili e indifesi, e per questo possono andare incontro a vari tipi di problematiche, spesso legate proprio alla modernità del loro tempo.
Le nuove generazioni, quelle “2.0”, crescono a pane e cellulari, ipad, computer, videogiochi e massicce dosi di internet che, se non dosate con attenzione, possono trasformarsi in pericolosi nemici. Accade così che da semplice passione il web può trasformarsi in una vera e propria dipendenza da curare proprio come una malattia, con l’ausilio di appositi specialisti.
Per venire incontro all’esigenza dei ragazzi con questo tipo di problematiche e delle loro famiglie, è nato a Roma, presso l’ospedale Gemelli, il Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web. Il centro è stato presentato nei giorni scorsi dal professor Federico Tonioni, dell’Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario ‘A. Gemelli’.
«Negli ultimi sei anni sono state 1.200 le visite effettuate dal nostro ambulatorio», rivela il professore. «Oggi apriamo un centro ad hoc, perché si apprende dall’esperienza che ce n’è bisogno: in questi anni, infatti, abbiamo visto che è il caso di trattare più interamente i sintomi che questi ragazzi portano, confrontandoci sia con il pediatra sia con il neuropsichiatra infantile, ma abbiamo anche imparato ad avere una visione più intera delle cause dei ritiri sociali e di tutti i modi disfunzionali di uso della rete, che comunque rimane un’evoluzione dell’essere umano, non automaticamente qualcosa che ammala».
Tonioni mette in luce poi che «nessun bambino nasce dipendente da internet e che, molto spesso, i suoi problemi nascono da una sorta di difficoltà dei genitori a rapportarsi oggigiorno con i figli».
La permanenza eccessiva davanti a pc, smartphone e consolle digitali può avere, inoltre, anche conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo negativamente su vista, postura e obesità infantile.