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“Domande e risposte sui vaccini”, arriva l’opuscolo gratuito per chiarire ogni dubbio

Troppa disinformazione, false credenze, dubbi e confusione per quanto riguarda il discorso dei vaccini in Italia. Per questa ragione, la Società Italiana di Medicina Generale (Sigm) in collaborazione con Cittadinanzattiva ha presentato ieri (30 marzo) all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) un nuovo progetto. Consiste in un opuscolo informativo che ognuno potrà trovare in tutte le farmacie italiane, negli studi dei medici di famiglia e online, dal titolo “Domande e Risposte Sui Vaccini”.

Un libricino di 30 pagine fatto di domande e risposte, in grado di chiarire dubbi e diffondere informazione. Ad esempio troviamo scritto: «Si possono vaccinare donne in gravidanza?», oppure «Perché si continua a vaccinare per la polio?», o ancora «I vaccini indeboliscono?» e altri fondamentali quesiti a cui vengono date risposte chiare ed esaurienti.

Il presidente della Simg, Claudio Cirelli, ha infatti messo in guardia gli italiani sul fatto che di anno in anno il numero di persone vaccinate stia rapidamente scendendo e le percentuali per molte malattie gravi sono sotto la soglia limite di sicurezza del 95%.

Ad essere immunizzati per la poliomielite, la difterite e il tetano sono solo il 93% dei bambini. Tragiche le situazioni riguardanti morbillo, parotite e rosolia, malattie per le quali siamo a meno dell’85% dell’immunità.

L’opuscolo nasce dunque dalla necessità di porre rimedio a questa situazione e Tonino Aceti, coordinatore Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva dichiara: «I vaccini sono un atto di responsabilità e, allo stesso tempo, un gesto di solidarietà rispetto agli altri. E la solidarietà è uno dei principi fondanti del nostro Servizi Sanitario Nazionale. L’informazione corretta è il primo passo per contrastare le diffidenze».

Una battaglia, quella relativa ai vaccini, secondo il presidente Iss Walter Ricciardi «da vincere solo con un buon lavoro di squadra». E aggiunge, relativamente al morbillo, il cui vaccino sta incontrando molte reticenze da parte di persone poco informate: «L’Oms ha confermato lo stato endemico per il morbillo in Italia, con 1.010 casi nel 2017 e il record negativo di contagi tra gli operatori sanitari, che dovrebbero essere i primi a vaccinarsi, e i bimbi al di sotto di un anno, troppo piccoli per essere vaccinati. Di questo problema dobbiamo farcene carico con un lavoro di squadra, che vede il medico di famiglia in prima fila».

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Redazione