Da oggi le persone colpite da disturbi dello spettro autistico, afasia, deficit cognitivi o motori, patologie neurodegenerative come la Sla o la Sma potranno sentirsi liberi di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni con parole, immagini, tabelle grazie a degli speciali dispositivi elettronici, molto simili a dei tablet, che consentiranno a coloro che hanno difficoltà di comunicazione di relazionarsi con gli altri.
Si tratta di DPad, e la sua versione mini DPocket. I dispositivi medici per la comunicazione aumentativa alternativa (Caa) sono stati realizzati da Sapio Life, società del gruppo Sapio che si occupa di servizi e tecnologie per l’assistenza domiciliare e agli ospedali, e da HelpyLife Technologies, e verranno presentati a Exposanità, la più importante mostra internazionale al servizio della sanità e dell’assistenza, che si terrà presso il polo fieristico bolognese da oggi fino al 21 maggio 2016.
I dispositivi permettono di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità temporanee o permanenti del linguaggio espressivo. Essi possono essere utilizzati a scuola come strumenti didattici per l’apprendimento, e nella vita quotidiana come ausili per dare voce a chi non può parlare.
Ma vediamo più da vicino quali sono le funzioni di DPad e DPocket. Essi integrano le caratteristiche dei comunicatori vocali con quelle di un tablet che coinvolge il tatto, la vista e l’udito degli utenti. Sono semplici da utilizzare e leggeri da trasportare. Una custodia speciale li protegge dagli urti e sono adoperabili anche con i sistemi di puntamento oculare. I due dispositivi utilizzano il software Dialogo AAC che permette di realizzare tabelle, strutture e libri comunicativi attingendo da una libreria di immagini, anche animate, per semplificarne la selezione. La piattaforma è accessibile attraverso diverse interfacce, come sensori, eyetracking, touch-screen e movie face per venire incontro ai bisogni specifici dei diversi utenti.
Inoltre, sempre alla mostra Exposanità, Sapio Life mostrerà anche un altro dispositivo, Dialog 3.0, pensato per le persone affette in particolar modo da difficoltà del linguaggio espressivo, o motorio, come nei casi di Sma, Sla, gravi traumi che hanno provocato patologie neurodegenerative. L’innovativo comunicatore è dotato di eyetracking e può essere utilizzato in maniera diversa in base alla progressione della disabilità, ossia tramite touch screen, quando la mobilità degli arti superiori non è compromessa, con sensori quando sono presenti movimenti residui di braccia e mani, con software di tracciamento dei movimenti del capo quando non c’è più la mobilità degli arti superiori, tramite puntamento oculare quando rimane solo il movimento degli occhi.