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Draghi: tassi invariati ma inizio del tapering per il QE

Se qualcuno si chiedesse come mai le borse del Vecchio Continente si sono messe a correre giovedì pomeriggio, è presto svelato il mistero: Mario Draghi, il governatore della Bce ha parlato. Il Consiglio direttivo della Banca Centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse e di continuare per altri due mesi gli acquisti di asset finanziari per 60 miliardi di euro al mese. È stato lo stesso Mario Draghi che ha specificato che i tassi resteranno a questi livelli per un periodo esteso nel tempo e quindi quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali resteranno allo zero per cento, quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno allo 0,25%, mentre sui depositi presso la banca centrale rimarranno a meno 0,40%.

Ha invece annunciato il cosiddetto “tapering” (cioè il rallentamento di acquisti di asset) per il Quantitative Easing (QE), in base al quale gli acquisti dal primo gennaio 2018 saranno ridotti a 30 miliardi mensili sino alla fine di settembre 2018, ma «se le condizioni dovessero peggiorare saremo pronti a incrementare gli acquisti in termini di quantità e durata». Ricordiamo che il QE è l’acquisto diretto di beni finanziari nella forma di titoli di Stato o azioni di banche commerciali, assicurazioni, società finanziarie.

Inoltre la Bce continuerà a re-investire la liquidità degli asset giunti a scadenza per un periodo esteso anche dopo la fine del piano QE, cosa che favorirà il mantenimento di favorevoli condizioni di liquidità per il sistema bancario.

Il numero uno della Banca Centrale, afferma inoltre che l’espansione economica continua a essere solida e ampia, poiché gli ultimi dati mostrano una crescita costante nella seconda parte dell’anno.

Tuttavia, riguardo i prezzi, Draghi ha dichiarato che sono ancora bassi e che quindi l’inflazione ha ancora bisogno di supporto da parte della politica monetaria. Ha esposto la necessità di creare spinte inflazionistiche a medio termine, anche perché l’inflazione attuale dovrebbe temporaneamente scendere a causa dei prezzi dell’energia, ma successivamente ci si attende una salita graduale grazie all’espansione economica, alla politica monetaria e alla crescita dei salari.

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Patrizia Abello