Del consumo di droghe si parla sempre meno, ma del suo abuso si continua a morire. Addirittura i decessi per overdose nel 2015, rispetto all’anno precedente, sono aumentati con 8.441 casi registrati, il 6% in più rispetto al 2014. Un fenomeno che non si arresta e continua a crescere insieme alle nuove sostanze psicoattive e nuovi oppioidi sintetici che replicano gli effetti derivanti dall’assunzione di eroina e morfina e sono pertanto molto potenti.
A dipingere i tratti inquietanti di questo quadro è il Rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, presentato qualche giorno fa a Bruxelles in occasione del quale Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per migrazione, affari interni e cittadinanza, dice a chiare lettere: «L’impatto della droga continua a rappresentare una sfida significativa per le società europee, oltre 93 milioni di europei hanno provato una droga illecita nella loro vita e i decessi per overdose sono in crescita per il terzo anno di seguito. Mi preoccupa soprattutto che i giovani siano esposti a molte nuove droghe pericolose. Tra il 2009 e il 2016, in Europa sono già stati individuati 25 oppioidi estremamente potenti,  per produrre molte migliaia di dosi bastano piccole quantità di queste sostanze, che costituiscono così una crescente minaccia per la salute».
Il Rapporto tiene conto dei dati di tutti i Paesi facenti parte dell’Unione europea con l’aggiunta della Turchia. Emerge che i decessi per overdose riguardano principalmente i maschi – il 78% dei casi totali – dell’età media di 38 anni. Di tutte le morti per overdose, il 79% va imputato all’eroina. Qualcuno di voi ricorderà certamente come questo tipo di droga rappresentò un’autentica piaga sociale soprattutto negli anni ’80, quando moltissimi Paesi europei si scoprirono impreparati a fornire una risposta adeguata all’elevato numero di eroinomani. Ebbene, si tratta di un allarme che è tornato e di fronte al quale, a distanza di tanti anni, è doveroso e urgente intervenire affinché i numeri, già allarmanti, non crescano ulteriormente.
Il Rapporto fornisce ulteriori dati: la percentuale più alta di decessi si registra nel Regno Unito (31%) e in Germania (15%). Le due percentuali, sommate, coprono quasi la metà del totale di morti nell’Unione europea per overdose. Il consumatore di droghe che alla fine muore, non è tendenzialmente giovanissimo – come abbiamo detto la sua età media è di 38 anni – però desta allarme un buon 10% di casi in cui i decessi sono avvenuti tra giovani con meno di 25 anni, soprattutto in Svezia e in Turchia.
Inoltre, nonostante i controlli antidroga applicati a livello internazionale, risulta difficile contrastare la continua messa in commercio delle nuove sostanze sintetiche. Di queste ultime, dice il rapporto, ne sono state rilevate di 620 tipologie diverse finora. «In più», dichiara il direttore dell’Osservartorio, Alexis Goosdeel, «stiamo constatando una maggiore clandestinizzazione delle vendite di queste sostanze con transazioni realizzate online o sul mercato delle sostanze illecite e abbiamo assistito alla recente comparsa di alcune sostanze estremamente potenti, associate a decessi e gravi intossicazioni».
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