Piccoli aeroplani di carta per mandare aiuti, medicine e generi di prima necessità in zone lontane dove un disastro naturale ha raso al suolo le infrastrutture oppure per rifornire militari rimasti assediati da nemici. L’idea è di Otherlab, un’azienda di San Francisco, che, finanziata dalla Defense advanced research projects agency (DARPA) ha progettato e realizzato dei droni di cartone denominati Apsara, ossia Aerial platform supporting autonomous resupply/actions.
Questi droni vengono prodotti principalmente con cartone e nastro da imballaggi, con pochi semplici elementi di hardware, come un sistema Gps, batterie e piccoli server. Questo piccolo cuore elettronico aiuta l’aereo di cartone ad atterrare sul suo bersaglio. Poi, dopo aver fatto consegne precise di rifornimenti essenziali, i droni, privi di eliche, che pesano 2,2 libbre e sono lunghi un metro, si disintegrano.
Gli aereoplanini di cartone sono stati ideati per essere lanciati da un aereo in volo e possono arrivare a percorrere fino a 150 chilometri e atterrare entro un raggio di soli 10 metri dal loro bersaglio. Inoltre, essi sono efficientissimi, con un ottimo rapporto di planata, da più alto li si fanno cadere e maggiormente sono capaci di spostarsi lontano.
Obiettivo futuro di Otherland sarà quello di sviluppare anche dei droni biodegradabili, utilizzando il micelio dei funghi, per realizzare dei mini-aerei che svaniscono ancora più velocemente dopo il loro impiego e dopo aver concluso l’operazione.