Via libera dell’Europarlamento al Pacchetto sull’Economia Circolare che prevede, tra le altre cose, un innalzamento dei target di riciclaggio al 2030 al 70% per i rifiuti solidi urbani ed all’80% per gli imballaggi.
Obiettivi molto ambiziosi ma indispensabili, stando alle stime della Commissione Europea, non solo per rispettare l’ambiente, ma anche per creare 580mila posti di lavoro, con un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee grazie a un uso più efficiente delle risorse e quindi a una riduzione delle importazioni di materie prime.
I posti di lavoro potrebbero crescere sino a 867mila se all’obiettivo del 70% di riciclaggio si accompagnassero a livello europeo e nazionale anche misure ambiziose per il riuso, in particolare nell’arredamento e tessile. Solo in Italia si potrebbero creare almeno 190mila nuovi posti di lavoro, al netto dei posti persi a causa del superamento dell’attuale sistema produttivo.
«Siamo contenti che il Parlamento europeo abbia scelto di procedere con decisione sulla strada dell’economia circolare», ha commentato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «L’europarlamentare Simona Bonafè, relatrice del provvedimento, ha fatto un ottimo lavoro».
Il ministro, ricordando come i target siano appunto stati elevati, evidenzia anche come tale risultato potrà essere raggiunto solo attraverso «l’armonizzazione delle regole, ovvero una spinta di pari intensità da parte degli Stati membri e un’effettiva comparabilità tra le loro performance. Ci attende un negoziato non semplice», prosegue Galletti, «ma è indispensabile arrivare a un testo molto ambizioso in grado di avviare l’Europa verso un futuro di crescita sostenibile».
Soddisfazione per il disco verde del Parlamento Europeo al provvedimento sull’economia circolare è stata espressa anche dalla presidente di Legambiente Rossella Muroni. «Questa è l’Europa che ci piace», ha evidenziato. «Un’Europa capace di indicare una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni e economia. Il 24 aprile saremo a Bruxelles insieme ai campioni italiani dell’economia circolare, proprio per sostenere un accordo ambizioso tra Parlamento e Consiglio e far sì che la riforma della politica europea dei rifiuti divenga al più presto realtà. Ma anche il nostro governo deve fare la sua parte».
Legambiente, nelle prossime settimane, si mobiliterà per una rapida approvazione del pacchetto legislativo sull’economia circolare che rappresenta un ulteriore passo verso un’ambiziosa riforma della politica europea dei rifiuti.
«Il voto a larga maggioranza del Parlamento Europeo», conclude Muroni, «apre la strada verso una politica europea finalmente in grado di trasformare l’emergenza rifiuti in una grande opportunità economica ed occupazionale».