Che per molti l’economia sia un argomento ostico non ci piove. Che poi a volte sia reso ancora più complesso dagli addetti del mestiere è un’altra parziale verità. Così magari ci ritroviamo a non saper spiegare cosa sia un conto corrente, un prestito bancario, un bilancio.
Alla scuola elementare “Ariosto” di Certosa (Pavia), questo devono averlo intuito molto bene, sicché hanno accettato la disponibilità di un nonno 64enne, Michelangelo Trombetta, che insegnerà gratuitamente ai bambini i principi base dell’economia. Da poco pensionato, Trombetta è convinto che l’economia possa diventare – attraverso un’adeguata formazione – a portata di tutti, così da poter affrontare il futuro in maniera più serena.
Il trucco sarebbe quello di usare un linguaggio semplice, rinunciando ai “paroloni”, facendo invece affidamento su esperienze di vita concreta: la paghetta settimanale, il numero di francobolli collezionati, le figurine. Non a caso, Michelangelo Trombetta sostiene che siano in molti a usare un linguaggio, quando si parla di economia, volutamente incomprensibile. Per bòria, per meglio conservare il potere e altre svariate ragioni.
Invece, le caratteristiche del suo dizionario sono la semplicità e la chiarezza, elementi accolti con entusiasmo dalla dirigenza della scuola che ha saputo sfruttare questa irripetibile opportunità e “assunto” questo speciale maestro. Ogni classe della scuola potrà avvalersi di un incontro settimanale in cui gli alunni verranno edotti sul significato del prezzo di un bene, concetti come monopolio e concorrenza, e – forse in questo caso molti adulti vorrebbero essere presenti – come ha origine il debito pubblico di un Paese.
È vero infatti che l’educazione economica non è parte integrante del programma didattico nelle scuole, fatta eccezione per alcuni istituti. Tuttavia, finanza ed economia sono materie di studio che rivestono una certa importanza, soprattutto se viste in chiave attuale e futura.
I ragazzi italiani in materia non sono infatti per niente preparati: lo ha confermato l’indagine PISA (Programme for international student Assessment) che ha rivelato, nel 2012, come il livello di competenze finanziarie degli alunni italiani sia tra i più bassi su scala europea.
Pertanto, complimenti all’iniziativa della scuola “Ariosto” di Certosa e alla disponibilità di Michelangelo Trombetta, con l’auspicio che questo esempio possa rendersi ripetibile presso altre scuole.