E’ questa l’iniziativa di Emergency che per contrastare questa drammatica forma di schiavitù ai danni di uomini e donne delle campagne foggiane e non solo, ha ritenuto opportuno fornire uno strumento per l’assistenza sanitaria immediata. Migliaia di braccianti, infatti, lavorano decine di ore al giorno, al caldo, sotto il sole, spesso senza cibo, il tutto per una diaria di pochi euro.
Gli ambulatori itineranti di Emercency, arrivati nella Capitanata nel 2012, sono dotati di due medici e due mediatori culturali di ogni ambulatorio e coprono alcuni dei luoghi più colpiti dal fenomeno, dal Ghetto di San Severo a Borgo Mezzanone vicino Manfredonia, da San Marco in Lamis a Stornarella. «D’estate l’affluenza è maggiore», afferma Maria Teresa Lauria, mediatrice culturale e coordinatrice del Polibus di Emergency, « ma il lavoro continua anche d’inverno». Oltre ad aiutare il personale medico nel superare le barriere linguistico-culturali, i mediatori forniscono anche un servizio di assistenza e d’informazione per facilitare l’accesso al sistema sanitario nazionale e mettere al corrente i braccianti dei loro diritti. La maggior parte degli assistiti da Emergency, infatti, provengono dal Senegal, Mali, Costa D’Avorio e Burkina Faso. Quasi l’88% possiede permessi di soggiorno per motivi umanitari o richiedenti asilo.
Dal 2012 ad oggi, i due ambulatori hanno garantito circa 13.300 visite e curato 4.570 pazienti. Le patologie più diffuse sono quelle legate a uno stile di vita logorante, come lombalgie, gastriti, problemi odontoiatrici e gastro-intestinali.