Emilia Romagna: tutti i numeri del Terzo settore

Tre milioni di soci, oltre 400mila persone che operano all’interno del settore di cui 64mila retribuite, un giro d’affari di 2,6 miliardi di euro. E’ quanto emerge dalla rilevazione condotta dall’Osservatorio Regionale sull’Economia Sociale, riferita all’anno 2014 e presentata al Convegno “Pubblica amministrazione e Terzo settore: una collaborazione che si rinnova” che si è tenuto martedì nella sede della Regione Emilia Romagna. I dati, che provengono dall’incrocio di più archivi amministrativi e dalla raccolta di questionari inviati a circa 7.500 associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali, evidenziano la forte valenza del Terzo settore in Emilia Romagna. Sono circa 3.600 le associazioni di promozione sociale operanti nell’ambito delle attività ricreative, della cultura e dello sport. I soci sfiorano i due milioni. Larga parte dell’attività delle associazioni di promozione sociale è rivolta a tutta la popolazione, anche se sono frequenti attività dedicate a categorie particolari di utenza, minori, anziani autosufficienti, disabili e immigrati. Nel 43% dei casi l’attività è svolta in convenzione con enti locali o istituzioni pubbliche; nelle entrate delle associazioni di promozione sociale la presenza del pubblico incide per circa un sesto.

Le organizzazioni di volontariato invece sono circa 3mila, concentrate maggiormente nelle città. I soci superano il milione, i soci volontari attivi nelle organizzazioni sono 140mila. Gli ambiti nei quali operano le  organizzazioni di volontariato riguardano principalmente la sanità, l’assistenza sociale e la protezione civile. Quasi la metà di esse opera in convenzione con istituzioni pubbliche o private. Le entrate dal pubblico incidono per circa la metà delle entrate complessive.

La cooperazione sociale continua ad aumentare. Le quasi mille cooperative fatturano quasi due miliardi, grazie al lavoro di circa 43mila addetti. Le aree forti della cooperazione sociale, tenendo conto della popolazione di riferimento sono le città di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, a cui si aggiunge l’area che unisce il faentino con il forlivese e la città di Rimini.
Nel 2014, rispetto all’anno precedente, l’occupazione è cresciuta del 4,3% , il fatturato del 2,3%, una crescita diffusa in quanto il 69% delle cooperative ha chiuso in utile. Ogni quattro occupati tre sono di genere femminile, i contratti a tempo indeterminato costituiscono l’83% del totale. Quasi il 70% delle entrate deriva da convenzioni con il pubblico e da corrispettivi per le attività prestate.

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Redazione