In precedenti approfondimenti nell’ambito di questa rubrica (si vedano in particolare Terzo settore alcune nozioni di base per orientarsi e Terzo settore il quadro legislativo e le tipologie di organizzazioni nonprofit), si è più volte fatto riferimento alla complessità del Terzo Settore quale insieme di enti della società civile con finalità e caratteristiche organizzative sovente diverse, ma accomunati da una tensione all’uomo prima che al profitto e, più in generale, al “bene comune”.
In attesa di una organica riforma del Terzo Settore, al momento in discussione al Parlamento (si veda al riguardo Lo stato dell’arte della riforma del Terzo settore in Italia), tale complessità si riflette anche nella sfera istituzionale e in una galassia di enti di secondo e terzo livello, a vario titolo con funzioni di rappresentanza, rete o coordinamento del variopinto universo di organizzazioni di volontariato, associazioni, ONG, cooperative e imprese sociali.
Con l’intento di fornire un quadro d’insieme dell’esistente, ma senza pretesa di esaustività, di seguito sono presentati sommariamente alcuni questi enti e organizzazioni, istituzionali e non. Doverosa premessa introduttiva è ancora una volta la mutevolezza e rapida trasformazione di questi enti, stante la pendente Riforma e, in generale, la continua evoluzione del settore.
Come è noto, dal punto di vista normativo alcune leggi nazionali individuano le linee di demarcazione tra i diversi tipi di organizzazioni operanti nel Terzo Settore. Ad esempio la L.49/1987 definisce gli ambiti delle organizzazioni non governative, la L.266/1991 disciplina le organizzazioni di volontariato, la L.381/1991 le cooperative sociali, la L.461/1998 le Fondazioni, la L.383/2000 le associazioni di promozione sociale. Tuttavia, è opportuno rilevare come, in considerazione delle caratteristiche stesse del terzo settore che individua nella persona il centro focale del proprio operato, la legislazione nazionale sia strettamente collegata con un variegato tessuto istituzionale locale. Infatti in Italia i servizi alla persona sono devoluti, in base a quanto previsto dalla Costituzione, alle Regioni ed agli enti locali, mentre a livello centrale competono al Ministero delle politiche sociali le attività di indirizzo, programmazione, sviluppo, coordinamento, monitoraggio e valutazione delle politiche sociali. Ciò contribuisce alla particolare “bio-diversità” del sistema non-profit in Italia, anche a livello istituzionale e di rappresentanza degli operatori del sistema, con differenze talvolta notevoli tra Regione e Regione.
A livello istituzionale nazionale è opportuno menzionare alcune realtà istituite dal Governo centrale con riferimento ad alcuni aspetti del Terzo Settore, sebbene anch’esse soggette a processi di revisione, in particolare in vista della già menzionata Riforma.
Agenzia per il Terzo Settore (soppressa)
L’Agenzia per il terzo settore (già denominata in precedenza “Agenzia per le Onlus”) è stata soppressa nel 2012 (a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legge n. 16 del 2 marzo 2012 (art. 8 comma 23) voluto dall’allora Governo Monti, convertito con modificazioni dalla Legge n. 44 del 26 aprile 2012) e le sue funzioni sono state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’Agenzia per il terzo settore è stata operativa dal 7 marzo 2002 al 2 marzo 2012 come un ente di diritto pubblico di emanazione governativa, vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 settembre 2000 – in osservanza delle disposizioni contenute nell’art. 3, commi 190/193 della Legge 23 dicembre 1996 – e regolamentata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 329 del 21 marzo 2001 e successive modifiche, l’Agenzia ha operato per garantire la corretta osservanza delle disposizioni legislative in materia di terzo settore. Le sue funzioni sono state quindi di vigilanza, promozione, indirizzo e controllo sugli enti non profit, con i quali s’intende l’insieme delle organizzazioni non aventi finalità di lucro (onlus, enti non commerciali, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, ecc.). Nel corso del decennio di attività dell’Agenzia, alla sua presidenza si sono succeduti, dal 2001 al 2006 Lorenzo Ornaghi, professore di scienze politiche e successivamente rettore all’Università del Sacro Cuore e, dal 2007 al 2011 Stefano Zamagni, professore di economia politica all’Università di Bologna.
Nel corso del secondo mandato, l’Agenzia ha istituito l’Osservatorio SaD (Sotegno a Distanza) e ha prodotto numerosi documenti cosiddetti di soft law finalizzati a fornire regole di trasparenza e indicazioni di condotta per innalzare gli standard operativi delle organizzazioni non profit e valorizzare ulteriormente il ruolo che esse svolgono nell’ambito della società civile. Nello specifico: linee guida per il bilancio di esercizio, linee guida per il bilancio sociale, linee guida per la raccolta dei fondi, linee guida per la raccolta dei fondi nei casi di emergenza umanitaria, linee guida per il sostegno a distanza di minori e giovani, linee guida per la gestione dei registri del volontariato, linee guida per la partecipazione del terzo settore alla determinazione delle politiche pubbliche locali.
Osservatorio Nazionale del Volontariato
L’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, istituito presso il Ministero delle politiche Sociali in base all’articolo 12 della “Legge-quadro sul volontariato” (Legge n. 266/1991), è presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ed è composto da dieci rappresentanti delle organizzazioni e delle federazioni di volontariato operanti in almeno sei regioni, da due esperti e da tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Il decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella legge n. 135 del 7 agosto 2012, in materia di razionalizzazione della spesa pubblica, all’art. 12, comma 20, ha mantenuto l’Osservazione nazionale per il volontariato, ma senza alcun onere a carico della finanza pubblica.
L’organismo è stato rinnovato nella sua composizione con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 9 dicembre 2010 ed è operante a partire dal 2 gennaio 2011.
Le competenze dell’Osservatorio sono:
Tra i vari e numerosi enti di rappresentanza o di semplice coordinamento di rete (senza funzioni di rappresentanza degli associati presso le sedi istituzionali competenti) menzioniamo di seguito il Forum Terzo Settore, CSVnet e CONVOL.
Il Forum Nazionale del Terzo Settore si è ufficialmente costituito il 19 giugno 1997 ed è da molti anni parte sociale riconosciuta. Il Forum rappresenta oggi circa 70 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello – per un totale di oltre 94.000 sedi territoriali – che operano negli ambiti del Volontariato, dell’Associazionismo, della Cooperazione Sociale, della Solidarietà Internazionale, della Finanza Etica, del Commercio Equo e Solidale del nostro Paese.
Il Forum del Terzo Settore ha quale obiettivo principale la valorizzazione delle attività e delle esperienze che i cittadini autonomamente organizzati attuano sul territorio per migliorare la qualità della vita, delle comunità, attraverso percorsi, anche innovativi, basati su equità, giustizia sociale, sussidiarietà e sviluppo sostenibile.
I principali compiti del Forum sono:
Sulla base di un patto coerente con quello nazionale si sono costituiti 19 Forum regionali, numerosi Forum provinciali e locali cui aderiscono le realtà della società civile che operano a livello territoriale.
I Forum regionali sono autonome iniziative che vengono riconosciuti dal Forum Nazionale a condizione che si costituiscano formalmente sulla base del modello di statuto approvato dall’Assemblea Nazionale il 16/10/2014. Essi sono presenti in quasi tutte le Regioni e sono costituiti da realtà regionali e /o articolazioni di soggetti nazionali.
Nel rispetto dei principi di cui allo Statuto sociale e al fine di promuovere forme di aggregazione a livello locale delle organizzazioni che operano per finalità di interesse generale possono essere costituiti Forum a livello territoriale subregionale. Essi vengono riconosciuti dal Forum regionale di competenza, laddove presente, o, in mancanza, dal Forum Nazionale. Sono presenti in oltre 40 province italiane e sono costituiti da realtà territoriali e /o articolazioni locali di soggetti nazionali.
CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato
CSVnet è il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) e nasce l’11 gennaio 2003 per raccogliere, dare continuità e rafforzare l’esperienza del Collegamento Nazionale dei Centri di Servizio costituito nel 1999. CSVnet si ispira ai principi di solidarietà, democrazia e pluralismo. La sua azione si propone di rafforzare la collaborazione, lo scambio d’esperienze, di competenze e di servizi fra i CSV per meglio realizzarne le finalità istituzionali, nel rispetto della loro autonomia. È uno strumento di collaborazione e confronto permanente per le tematiche di impegno dei CSV. Fornisce servizi di formazione, consulenza, sostegno e accompagnamento ai CSV soci.
Ad oggi CSVnet riunisce e rappresenta oltre il 95% dei 74 Centri di Servizio per il Volontariato, istituiti in Italia in virtù della legge n. 266 del 1991. I Centri di Servizio per il Volontariato nascono per essere al servizio delle organizzazioni di volontariato (OdV) e, allo stesso tempo, sono da queste gestiti, secondo il principio di autonomia del volontariato che la legge 266/91ha inteso affermare. Gli utenti a cui si rivolgono sono, oltre alle OdV iscritte e non iscritte nei registri regionali, i volontari attivi in Italia (In Italia sono 4.758.622 volontari presenti nelle istituzioni non profit, secondo i dati elaborati da Istat con il Censimento Non Profit 2011); qualsiasi cittadino che ad essi si rivolga per avere informazioni sul volontariato o per costituire un’Organizzazione di Volontariato.
In Italia nel 2015 operano 74 CSV (72 di questi sono attualmente soci di CSVnet), articolati in oltre 300 sportelli distribuiti su tutto il territorio, con una media di 4 sportelli per ogni CSV. Di questi, 61 hanno come territorio di competenza quello provinciale; in 8 casi la scelta è ricaduta su un’organizzazione di tipo regionale, mentre 2 sono i CSV interprovinciali e 1 è sub-provinciale.
L’88% della base associativa dei CSV è costituita da 8.218 OdV. Se si considerano poi le associazioni di II livello e le reti di associazioni socie dei CSV il numero complessivo di OdV che partecipano direttamente o indirettamente alla loro governance è pari a 21.750, che rappresentano complessivamente circa il 45% del Volontariato in Italia.
Complessivamente, le Organizzazioni di Volontariato che hanno avuto accesso ai servizi dei CSV nel 2013 sono state 30.025 (69% degli utenti che hanno potuto usufruire dei servizi dei CSV).
CSVnet è socio del Centro Europeo per il Volontariato (CEV) che ha sede a Bruxelles; è inoltre socio di Euricse, (European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises), la fondazione di ricerca creata per rilanciare la riflessione scientifica e la formazione sulla cooperazione, sull’impresa sociale e sul volontariato; è poi socio sostenitore di Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà e dell’IID (Istituto Italiano della Donazione), nato per diffondere la cultura e l’etica della donazione; da diversi anni fa parte delle Associazioni Osservatrici del Forum Nazionale del Terzo Settore.
CSVnet è stato inoltre tra i promotori della Fondazione Con il Sud, nata il 22 novembre del 2006 grazie ad un protocollo d’intesa tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno. Il protocollo è stato firmato nel 2005 dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dall’ACRI, in rappresentanza delle fondazioni di origine bancaria; ad esso hanno poi aderito, oltre CSVnet: la Compagnia di San Paolo, la Consulta del Volontariato presso il Forum Nazionale del Terzo Settore, la ConVol – Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato, la Consulta Nazionale dei Comitati di Gestione-Co.Ge.
La Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato – ConVol – è un organismo di coordinamento costituito nel 1991, a cui aderiscono 24 realtà di volontariato che agiscono in campo nazionale e internazionale.
La ConVol non ha scopo di lucro, ha fini esclusivi di solidarietà, è apartitica ed aconfessionale, la sua struttura e i suoi contenuti sono democratici.
Attualmente la ConVol è membro effettivo dell’Osservatorio Nazionale del Volontariato e partecipa al Tavolo Permanente di confronto tra Governo, Forum Terzo Settore e Volontariato.
La ConVol si propone di:
Il mondo della cooperazione sociale pure ha i suoi organi di rete, di coordinamento e di rapprensentanza, generalmente all’interno del più variegato mondo cooperativo, le cui principali associazioni sono: