Gli anziani vanno visti come importanti risorse e non come problemi. Ne sono convinte le associazioni che si occupano di questa specifica categoria, Auser, Ada e Anteas che lo scorso 16 aprile a Lucca, nell’ambito del Festival nazionale del Volontariato, hanno colto l’occasione per presentare al mondo del Terzo settore la proposta di legge n.3538 “Misure per favorire l’invecchiamento attivo della popolazione attraverso l’impiego delle persone anziane in attività di utilità sociale e le iniziative di formazione permanente”. Una legge fortemente voluta dalle tre associazioni, composta da 9 articoli, che è stata depositata in Parlamento lo scorso 18 gennaio 2016 e che porta la firma dei deputati Edoardo Patriarca, Donata Lenzi, Salvatore Capone, Maria Amato, Paolo Beni, Paola Boldrini, Giovanni Burtone, Elena Carnevali, Ezio Casati, Vittoria D’Incecco, Gero Grassi, Patrizia Maestri, Delia Murer, Ileana Piazzoni, Giuditta Pini, Daniela Sbrollini. (leggi il testo della proposta di legge)
La proposta di legge è orientata in particolare a sostenere l’impegno degli anziani nel volontariato in attività di “utilità sociale”. Per saperne di più abbiamo intervistato il presidente nazionale di Auser Enzo Costa.
Di seguito il testo dell’intervista-video realizzata nel corso della manifestazione di Lucca, a margine della presentazione dell’iniziativa.
Al Festival di Lucca si parla anche di invecchiamento, ma di invecchiamento attivo con la presentazione di una nuova proposta di legge. Di che cosa di tratta e quanto è importante?
E’ importante perché questa nuova proposta di legge incontra un cambiamento demografico che non ha precedenti. Oggi il 27% dell’intera popolazione ha più di 60 anni. E’ una popolazione che invecchia e che ha di fronte a sé delle aspettative di vita abbastanza lunghe, dai 20 ai 25 anni. Per cui è una legge che parla di come si continua ad essere cittadini e di come si continua ad essere persone inserite in una comunità. Gli anziani non sono un problema, sono una conquista civile. E possono essere delle persone utili, anzi sono delle persone utili nella tutela dei beni comuni, nella realizzazione di un benessere generale per l’intera comunità. Questa legge vuole rompere un tabù, che è quello dell’anziano visto come problema da una società che a furia di correre non riesce più neanche a guardarsi intorno. Per cui è un buon inizio e a noi fa piacere presentarlo in un luogo simbolo come il Festival nazionle del Volontariato perché è una legge che parte dalla cultura del Terzo settore, che è una cultura fatta di economia sociale.
Nello specifico di che cosa tratta questa legge, quali sono i principali provvedimenti?
Invecchiamento attivo significa che queste persone, finita l’età del lavoro, possono essere occupate in tantissime mansioni. Pensate a tutte le mansioni del volontariato, lo fa già l’Auser con tutti i suoi 300 mila iscritti. Noi ogni giorno mettiamo in campo 45 mila persone anziane volontarie. Fanno lavori che vanno dalla vigilanza davanti le scuole alla vigilanza nei parchi, al trasporto sociale per chi è meno autosufficiente, garantiscono l’apertura delle biblioteche e dei musei. Sono mille le cose che una comunità solidale può mettere in piedi.
Un’ultima domanda, qual è secondo lei il fattore più importante per il raggiungimento della felicità pubblica?
Il fattore più importante per il raggiungimento della felicità pubblica è iniziare ad abbandonare l’io e usare il noi. Dobbiamo riscoprire quella che si chiama coesione sociale. Stiamo diventando una società egoista e l’egoismo è qualcosa che inaridisce e che ci rende brutti, brutti fuori e anche brutti dentro.