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Eppela: Lencioni e Simonelli raccontano la storia di una piattaforma di successo

Incentivare la creatività e lo spirito di iniziativa di startupper, artisti, scrittori, videomaker, maker, designer. E’ quanto fa da circa 5 anni la piattaforma di crowdfunding Eppela, di cui spesso abbiamo parlato sul nostro portale.   Eppela, infatti, è la principale piattaforma italiana di crowdfunding, reward-based e generalista. Attraverso il sito di Eppela è possibile creare un progetto, promuoverlo sul web, condividerlo con il proprio network per ottenere un contributo per la sua realizzazione. Imprenditori e startupper hanno quindi a disposizione un canale per presentare la propria idea di business e raccogliere i finanziamenti per realizzarla. Eppela sostiene progetti in ambiti estremamente eterogenei: comics e games, tecnologia e innovazione, sociale e no profit, arte e design, cinema e teatro. Eppela è per contatti, progetti e raccolta la prima piattaforma italiana di crowdfunding reward-based e tra le prime 5 piattaforme in Europa.

Per conoscere meglio questa realtà, nata in Toscana nel 2011 e divenuta in pochi anni un punto di vista nel panorama italiano e internazionale della raccolta dal basso, abbiamo rivolto qualche domanda ai vertici di Eppela, ed in particolare a Fabio Simonelli, partner e project leader di Eppela, e al fondatore e amministratore delegato della piattaforma Nicola Lencioni.

Come è nata Eppela?

Simonelli: “Eppela è nata nel 2011 ed è stata fondata a Lucca, dove tuttora ha sede, da Nicola Lencioni”.

Qual è l’origine del nome?

Simonelli: “Eppela in lucchese vuol dire oplà: un’espressione d’incoraggiamento, rivolta soprattutto ai bambini quando stanno per compiere i primi passi. Il termine indica infatti l’aiuto e il supporto che l’azienda vuole dare a tante idee che vorrebbero avere gambe per camminare”.

Quali sono i vostri numeri?

Simonelli: “Eppela finora ha già finanziato circa 3 mila progetto e raccolto oltre 12 milioni di euro. Con circa 250.000 utenti registrati, più di 80.000 visitatori unici la settimana, Eppela è per contatti, progetti e raccolta la prima piattaforma italiana di crowdfunding reward-based e tra le prime 5 piattaforme in Europa. A dimostrazione del crescente successo riscosso da Eppela anche al di fuori dei confini nazionali, basti pensare che già oggi oltre il 10% dei finanziamenti raccolti dai progetti proviene dall’estero. Eppela, unica in Italia, ha inoltre ideato un modello di collaborazione in partnership, chiamato Mentoring – che finora ha erogato 1,5 milioni di euro di co-finanziamenti – pensato per le aziende interessate ad utilizzare la piattaforma per individuare talenti e sostenere progetti meritevoli di interesse. Rientra in quest’ambito Postepay Crowd, avviata insieme a Poste Italiane, Future Lab con UnipolSai e FastUP School con Fastweb”.

Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi di essere stati i primi in Italia a lanciare una piattaforma di crowdfunding?

Simonelli: “I vantaggi sono essere stati pionieri, avere accumulato esperienza, disporre di una squadra professionale ed essere noti sul mercato italiano ed europeo. Gli svantaggi, invece, sono lavorare di continuo per stare al passo con l’innovazione e rimanere i primi, se questo può essere definito uno svantaggio”.

Qual è la tipologia di campagna che riscuote più successo?

Simonelli: “Tutte quelle dove nessun dettaglio è trascurato. Funziona molto bene il nostro sistema di mentorship”.

Qual è il tasso di successo che registrate sulla vostra piattaforma?

Simonelli: “Il team di Eppela, che riceve circa 60 proposte al giorno, analizza e valuta tutti i progetti ricevuti e, se li ritiene attendibili, li promuove in rete e sui social network. La selezione è severa, appena il 10% dei progetti proposti viene accettato, solo in questo modo è possibile garantire agli utenti della piattaforma la qualità dei progetti promossi. L’efficacia di questo processo di selezione è certificata dallo straordinario tasso di successo dei progetti presentati: il 60% dei progetti che viene pubblicato raccoglie il budget prefissato, ottenendo i fondi richiesti”.

Qual è il progetto lanciato su Eppela che in questi anni più di tutti vi ha entusiasmato?

Simonelli: “I nostri progetti sono stati tutti appassionanti, originali e innovativi. Tra questi però ci piace menzionarne un paio del 2016, sostenuti dal nostro programma di crowdfunding PostepayCrowd, realizzato con la mentorship di Poste Italiane. Si tratta di due progetti di portata internazionale:  Crowd4Africa, protesi ortopediche ricavate dalla plastica riciclata, destinate a ospedali africani, realizzate dagli studenti dell’Istituto Massimiliano Massimo di Roma e benedette da Papa Francesco in piazza San Pietro – e Jungle Jacket, la prima giacca al mondo per ciclista urbano, che incorpora 15 soluzioni, altamente tecnologiche, in un unico capo, per uomo e donna. Inoltre, il 2016 è stato l’anno dell’iniziativa FastUP School, realizzata con Fastweb e Miur e del primo esperimento italiano di crowdfunding civico su scala nazionale che abbiamo avviato con il Comune di Milano”.

Sono diverse le forme di collaborazione attivate finora da Eppela. Una fra tutte quella con il Miur, sintomo che anche le istituzioni stanno cogliendo l’efficacia del crowdfunding?

Lencioni: “Certamente, le istituzioni stanno apprezzando la validità e la meritocrazia di uno strumento come il crowdfunding. Con FastUP School, Eppela si fa portavoce di un’iniziativa rivoluzionaria che mette il crowdfunding al servizio della scuola italiana. Portare il crowdfunding tra i banchi scolastici significa aiutare i giovani a sviluppare il senso dell’imprenditorialità e del lavoro, a testare la validità di un progetto prima di realizzarlo”.

Dal 2015 Eppela ha avviato una sinergia con il Comune di Milano. Qual è il bilancio che potete tracciare finora di questa iniziativa?

Lencioni: “A quattro  mesi dal lancio della piattaforma voluta dall’amministrazione milanese e dei primi 8 progetti d’impresa ad alta vocazione sociale, 7 hanno già superato il giudizio del web, raccogliendo quasi 260mila euro. Il successo delle prime due call del crowdfunding civico del Comune di Milano dimostra la validità del crowdfunding nel rispondere alle esigenze della comunità. Siamo lieti e orgogliosi di mettere la nostra esperienza al servizio di una città innovativa come il capoluogo lombardo”.

Perché alcune iniziative non funzionano?

Simonelli: “Perché la campagna non è stata pianificata nei dettagli, con cura, scrupolo e attenzione”.

Puntate ad incrementare di più le sinergie a livello locale o siete più interessati ad espandere il vostro raggio d’azione in Europa?

Simonelli: “L’uno e l’altro. Per quanto riguarda l’ambito locale stiamo stringendo accordi con delle fondazioni bancarie. Per quello europeo, abbiamo in cantiere importanti progetti che ora non possiamo anticipare”.

Quali sono i consigli per mettere in pratica una valida campagna di crowdfunding?

Simonelli: “Son tutti riportati sul nostro sito e a disposizione di chiunque voglia intraprendere una campagna di crowdfunding”. (Per visualizzare i consigli clicca qui)

Qual è, secondo il team di Eppela, il fattore più importante per il raggiungimento della felicità pubblica?

Simonelli: “L’innovazione che si mette al servizio della comunità e viene incontro alle sue esigenze”.

 

Published by
Antonella Luccitti