Insegnare alle città africane emergenti come smaltire in maniera corretta lavatrici, tv e computer utilizzati. È l’esemplare scopo di Ewit, un progetto di cooperazione tra l’Europa e l’Africa sulla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).
Il progetto, avviato nel febbraio 2015, si propone di condividere le procedure di gestione dei rifiuti elettrici di Firenze (Italia), Anversa (Belgio), Oporto (Portogallo) e Vienna (Austria) con le città africane di Choma (Zambia), Abidjan (Costa d’Avorio), Johannesburg (Sud Africa) e Kisii.
Ewit ha un valore di oltre 1,6 milioni di euro ed è coordinato dal Consorzio Remedia per la Gestione e lo Smaltimento dei RAEE , che riunisce 44 aziende specializzate nel trattamento di tali rifiuti.
Come ha spiegato Danilo Bonato, direttore generale del Consorzio Remedia: «Il tema dei rifiuti elettronici in Africa è molto sentito e più che mai attuale. Da un lato la classe media locale sta attraversando una fase di cambiamento degli stili di vita, con un conseguente aumento del ricambio di tecnologia, dall’altro solo 200 mila tonnellate di rifiuti su un totale di 2 milioni di tonnellate attuali vengono gestite correttamente. Il progetto Ewit si inserisce proprio in questo scenario, proponendosi di aumentare la quantità di rifiuti tecnologici riciclati del 30%, nonché di contrastare l’export illegale».
Il progetto di cooperazione prevede incontri nelle quattro città africane coinvolte nell’iniziativa e un portale online costituito da una parte accessibile a tutti gli utenti e da una sezione riservata esclusivamente ad enti territoriali e operatori del settore.