Finalmente arriva una commissione d’inchiesta formata da 20 senatori, incaricati per un anno di studiare le dimensioni e le condizioni di un fenomeno sociale ormai più che dilagante: il femminicido. Condizione, questa, necessaria affinché il Parlamento possa di conseguenza prendere provvedimenti in materia per una violenza di genere che riguarda ben il 35% delle donne nel mondo.
Il nome ufficiale dell’organo preposto al ruolo è “commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere” e, tra gli altri compiti, sarà impegnata anche a esercitare un ruolo di verifica affinché la Convenzione di Istanbul del 2011 – di fatto il primo provvedimento di tenore internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne – venga applicata. Altro incarico affidato ai 20 senatori sarà quello di porre in analisi gli episodi di femminicidio che si sono verificati in Italia a partire dal 2011 allo scopo di rintracciare eventuali comportamenti con una certa tendenza a ripetersi e che possano quindi avere una qualche utilità statistica.
Altro aspetto importante – questo di pertinenza più politica – sarà l’incarico della commissione di valutare l’efficacia degli interventi da parte delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, il cui ruolo è quello di espletare attività di prevenzione e assistenza nei confronti delle vittime. Contemporaneamente, la stessa commissione dovrà controllare che le risorse stanziate dalla Legge sul femminicidio del 2013 siano davvero destinate alle strutture incaricate.
Allo scadere dell’anno, verrà prodotta la relazione finale nella quale la commissione potrà indicare soluzioni di tipo legislativo e amministrativo con il chiaro obiettivo di migliorare la prevenzione in materia. I primi dati sul femminicidio sono infatti troppo lontani nel tempo, risalgono al rapporto che l’Oms fece nel 2002, quando venne stabilito che la prima causa al mondo di omicidio delle donne in età compresa tra i 16 e 44 anni fosse appunto il delitto da parte di persone conosciute, soprattutto compagni o ex compagni delle vittime.
Mentre l’ultimo rapporto del 2013 mette in evidenza in maniera piuttosto generica come nel nostro Pianeta il 35% delle donne sia vittima di una qualsiasi forma di violenza tra le tante. Emerge dunque con grande forza come occorra fare chiarezza in materia.