Questa settimana vogliamo segnalarvi un’iniziativa molto interessante che sta andando in scena in questi giorni a Macomer (Sardegna). Si tratta del Festival della Resilienza, un evento iniziato lo scorso 27 agosto e che animerà il centro fino al 3 settembre con workshop, spettacoli e tavole rotonde sul tema dell’innovazione sociale e delle ricette per superare la crisi puntando allo sviluppo delle realtà locali.
Vi proponiamo di seguito la presentazione del Festival della Resilienza pubblicata sul sito dell’iniziativa promossa da ProPositivo che vi invitiamo a consultare per conoscere tutti gli appuntamenti in programma.
Nell’uso comune, la parola Crisi è diventata il perno di tutta la narrazione negativa e decadente del nostro tempo. Espressioni quali «la crisi economica» o «la crisi sociale» sono familiari tanto in Sardegna quanto nel resto d’Italia e d’Europa. Il simbolo linguistico dell’immobilismo e dell’apparente impotenza di intere comunità.
Scavando però nelle sue radici etimologiche, la parola crisi in greco significa scelta, decisione. In cinese invece è la somma di due caratteri significanti pericolo ed opportunità. La crisi rappresenta quindi una condizione di pericolo in cui si annidano numerose opzioni di scelta. La capacità di trasformarle in opportunità risiede nella Resilienza (dal latino resilire, rimbalzare), intesa come «la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà».
Da questa consapevolezza è nato il Festival della Resilienza, evento quest’anno alla sua seconda edizione (Macomer, 27 agosto – 3 settembre 2016), avente lo scopo di raccontare e mettere in relazione gli esempi e le realtà più virtuose ed innovative di Italia capaci di contribuire allo sviluppo della resilienza nelle comunità locali. Promotrice dell’iniziativa l’associazione ProPositivo, realtà nata dalla spinta di un gruppo di giovani tra i 20 e i 30 anni, sparsi per l’Italia ed il mondo, studenti e lavoratori, realisti e sognatori, uniti intorno ad un assunto semplice: se il tempo normalmente usato per lamentarci delle difficoltà lo investissimo nell’analisi e la soluzione dei problemi, saremo in grado di escogitare proposte innovative e sostenibili.
L’intera struttura organizzativa del Festival trova fondamento negli strumenti dall’economia della condivisione ed è frutto della coprogettazione partecipata tra numerose organizzazioni ed istituzioni sarde e nazionali. Nel ricco programma che sta progressivamente venendo a formarsi, numerosi workshop e tavoli tematici sui temi portanti del festival (open data, partecipazione, sanità d’iniziativa, smart communities imprenditoria locale e culturale), un hackathon sul monitoraggio civico sul progetto ministeriale ASOC, una Residenza per artisti e dei contest accademici, giornalistici e teatrali con Sardegna Teatro, Sardegna Film Commission, i Laboratori di Innovazione Sociale dell’Università La Sapienza, Link Campus University e molti altri. La settimana di eventi culminerà infine con un TEDx .
Al centro della sperimentazione il modello del Brainsurfing, un incontro tra la riflessione dinamica (brainstorming) e l’ospitalità diffusa (couchsurfing), attraverso il quale ProPositivo mira a connettere il territorio-pilota e le reti esterne, di modo da creare contaminazione e facilitare l’importazione di nuove competenze. Relazioni e professionalità che rappresenteranno la leva per animare il territorio e stimolare il nuovo protagonismo intellettuale e progettuale degli attori locali. Per creare questa potente alchimia, c’è bisogno di competenze ma anche di motivazione ed energia. Persone che abbiano interesse a contribuire allo sviluppo di nuovi metodi di gestione della complessità ma soprattutto che abbiano voglia di mettersi in gioco in un percorso di ascolto ed in un gruppo di lavoro interdisciplinare.
Per questo motivo ProPositivo e la rete del Festival hanno veicolato diverse strumenti di coinvolgimento. Da una parte il progetto “Mappa internazionale dei talenti locali”, per costruire la rete dei sardi del mondo e coinvolgerla durante e dopo il Festival nel processo di rilancio del territorio isolano. Dall’altra sono state lanciate diverse Open Call, con scadenza 31 Luglio.
una Call Scientifica per la selezione di papers sui temi della rigenerazione territoriale e della sostenibilità ambientale;
una Call Giornalistica, per partecipare al Contest Giornalistico volto a scovare i migliori esempi virtuosi, propositivi e resilienti nel contesto dello sviluppo delle comunità locali;
una Call Artistica, rivolta a attori, danzatori, performer, video-maker, avente ad oggetto la creazione di una residenza per artisti e la selezione dei partecipanti al pitch contest del progetto Giovani Idee.
una Call per Innovatori pronti a proporre Attività, Laboratori ed Esposizioni o a condividere le loro produzioni, competenze ed esperienze e, nello spirito della Banca del Tempo.
Ogni giorno nel mondo grandi piccole realtà virtuose, spesso nell’indifferenza mediatica, stanno cambiando il nostro modo di guardare non solo alla crisi, ma anche al progresso e l’innovazione. Dare spazio e connettere tali realtà è la leva più potente per rilanciare il futuro non solo nei luoghi in cui non si vede ma soprattutto in quelli in cui è persino impossibile immaginarlo. Questa è la sfida di ProPositivo. Questa è la sfida del Festival della Resilienza.