Fondazione Bracco: la moda sociale sfila a Milano

L’emancipazione, la solidarietà, il riscatto sociale sfilano in passerella nel tempio del costume e della moda milanese.

Un evento imperdibile quello in programma sabato 27 e domenica 28 ottobre 2017 a Palazzo Morando, dove la Fondazione Bracco, con il patrocinio del Comune di Milano e della Camera Nazionale della Moda Italiana, darà vita a “Milano Moda per il Sociale”. Si tratta di una preziosa iniziativa che coniuga alto artigianato e solidarietà, dando la possibilità a tre sartorie sociali di mettere in mostra i propri lavori.

«Milano Moda per il Sociale nasce “oltre i margini”, in quel territorio non solo fisico in cui le diversità di cultura, di fede, di etnia emergono con più forza», spiegano i promotori. «L’integrazione delle differenze genera bellezza, questo è il principio che guida l’azione delle tre sartorie sociali Fiori all’Occhiello, Gelso e Sanvittore, accomunate dalla volontà di offrire un’occasione di emancipazione a quanti si trovano a vivere oltre i margini, che si tratti di migranti venuti da lontano o di detenuti in cerca di riscatto».

Ma vediamo meglio chi sono i tre protagonisti di questo evento.

Il progetto Fiori all’Occhiello dell’associazione La Rotonda è nato nel 2014 con la realizzazione di un laboratorio sartoriale e di una bottega a Baranzate, paese alle porte di Milano abitato da una popolazione di 72 etnie diverse. Attualmente lavorano in sartoria 7 sarti di nazionalità differenti.

Il Gelso è una sartoria nata dalla fusione di due realtà. Alla fine degli anni Novanta un gruppo di volontarie dà vita a una piccola sartoria in centro a Torino, presso l’Istituto delle Rosine. Il laboratorio, finalizzato all’inserimento lavorativo, si caratterizza fin dalle origini per la produzione artigianale di qualità. L’attività si struttura progressivamente in forma di impresa cooperativa sociale in grado di offrire servizi che spaziano dalle riparazioni sartoriali alla confezione di capi in conto terzi, fino alla creazione di una collezione propria. Dal 2015 la sartoria entra a far parte della cooperativa sociale Patchanka e nell’autunno 2017 avvia un laboratorio all’interno della sezione femminile della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino con l’obiettivo di offrire formazione e impiego a persone detenute.

C’è, infine, la sartoria Sanvittore, il fashion brand nato dalla storica esperienza della Cooperativa Alice, all’interno del carcere milanese. La sartoria lavora nella convinzione che l’alta qualità e la ricerca nello stile, l’etica e la promozione sociale, non solo siano compatibili ma rappresentino un abbinamento vincente per un mercato sempre più attento e consapevole.

«Fondazione Bracco», prosegue la nota dei promotori dell’evento, «con questo progetto, partendo dal linguaggio sapiente e universale delle mani, porta al centro i margini in un percorso prezioso aperto alla città, dove si incontrano periferia e artigianato, solidarietà e moda, diversità e bellezza; un itinerario di capi unici che si snoda attraverso le storie delle sarte e dei sarti che li hanno realizzati».

L’evento nasce dall’impegno della Fondazione Bracco nel progetto di inclusione sociale “Oltre i margini” che dal 2016 vede protagonista proprio la sartoria sociale Fiori all’Occhiello.

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Redazione