Niente più pioggia, fango e freddo per gli immigrati approdati in Francia: la cosiddetta “giungla” di Calais sta per essere smantellata. Sono iniziate questa mattina all’alba le operazioni di sgombero che presto porteranno all’eliminazione del campo nella città francese che negli ultimi 18 mesi ha visto l’accampamento di profughi per un numero variabile compreso tra 6.400 e 8.300 persone.
Alle 6:15 circa di questa mattina, dunque, sono giunti i primi autobus nell’insediamento nel nord della Francia dove gli stranieri si erano già messi in fila in 500 per poter partire alla volta di uno dei 450 centri di accoglienza disseminati sull’intero territorio nazionale. In particolare a ogni profugo viene proposta la scelta tra due delle 11 regioni francesi che ospitano i centri. Una volta effettuata la scelta a ciascuno di loro viene dato un braccialetto del colore corrispondente alla regione (molti non parlano né leggono il francese) e la persona viene spostata in una tenda del colore corrispondente.
Quando la tenda da 50 posti è piena, i migranti vengono fatti salire su un autobus che parte per quella destinazione: secondo quanto riporta la stampa francese che descrive le operazioni di smantellamento del campo, sono state date istruzioni perché le persone che si presentano assieme non vengano divise anche se non fanno parte dello stesso nucleo famigliare. I migranti vengono anche suddivisi in gruppi: maggiorenni soli, famiglie, minorenni soli, persone vulnerabili.
Il quotidiano Le Figaro scrive che 1.250 poliziotti sono stati mobilitati per garantire la sicurezza durante l’evacuazione, che secondo le previsioni dovrebbe durare una settimana, e che finora si sta svolgendo in un clima di totale collaborazione. L’organo di informazione riferisce anche che molti residenti dei Comuni che dovranno accogliere l’ondata di stranieri, in particolare vengono citati Allex, Saint-Denis-de Cabanne, San Brevin, hanno protestato in tutto il Paese contro il loro arrivo.
Lo smantellamento completo di questa bidonville vicino Calais era stato annunciato sul posto dal presidente francese François Hollande il 26 settembre e successivamente confermato nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che aveva parlato di un’operazione ‘imminente’: «A partire dal momento in cui tutte le condizioni sono riunite perché ciascuno venga messo al riparo, non c’è motivo di attendere e lasciare ulteriormente nel fango e nel freddo coloro che si trovano a Calais», aveva detto. Quel momento è dunque finalmente arrivato.
Foto di copertina: Gareth Fuller/PA Wire