Attualità

Fumare fa male, anche la sigaretta elettronica

Ieri si è celebrata la Giornata internazionale senza tabacco, per cui vale la pena tornare ad affrontare lo scomodo tema – per molti – dei danni scientificamente dimostrati che fumare sigarette, sigari, pipe e – ne parleremo meglio in seguito – anche le sigarette elettroniche, provocano alla nostra salute.

L’Oms ricorda intanto che il fumo è la seconda causa di morte nel mondo con un grande paradosso: è evitabile. Come? Nella maniera più semplice. Smettendo di fumare. Nessuno dice che sia semplice, tuttavia i dati relativi alle vittime per tabagismo fanno paura: muoiono 6 milioni di fumatori ogni anno e, purtroppo, sono 600.000 le vittime, sempre annuali, che genera il fumo passivo.

Nel nostro Paese non rinuncia alle sigarette una persona su quattro, vale a dire il 22% della popolazione, quindi 11,5 milioni di persone. In Italia il fumo è la prima causa di morte: ogni anno si contano dai 70.000 agli 83.000 decessi e più del 25% si verifica tra i 35 ed i 65 anni di età.

È il caso di parlare anche di sigarette elettroniche che gli italiani sembrano non amare in modo particolare – il 90% dei fumatori non le preferisce – però sembra che anche questa nuova “trovata” non faccia esattamente bene alla salute. Almeno, stando a uno studio realizzato da un gruppo di ricerca multidisciplinare del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna, coordinato dal professor Moreno Paolini, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports-Nature. Diciamo subito e a scanso di equivoci, che gli studi effettuati sui vapori della sigaretta elettronica sono stati testati su animali fino a questo momento, cosa che naturalmente non deve indurre a prendere la ricerca sottogamba.

In sostanza, spiega Paolini, «a livello polmonare i vapori delle sigarette elettroniche producono un effetto inducente sugli enzimi bioattivanti, mentre inibiscono quelli detossificanti: un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali».

Uno degli effetti prodotti dai vapori è la diminuzione della capacità antiossidante del tessuto polmonare, l’aumento della produzione di radicali liberi e l’innalzamento dei livelli di colesterolo e degli acidi grassi saturi. Donatella Canistro, altra eminente ricercatrice di Unibo e principal investigator dello studio, spiega: «La scoperta senza dubbio più preoccupante riguarda la capacità che questi vapori hanno di danneggiare l’informazione genetica all’interno della cellula. Negli animali esposti alle e-cig, in particolare, sono stati osservati danni al Dna delle cellule del sangue. I sostenitori delle e-cig pubblicizzano la minore emissione di sostanze nocive rispetto alle sigarette tradizionali. È necessario però fare chiarezza: meno pericoloso non significa privo di rischio».

Morale della storia, insomma, meglio non fumare niente.

Tornando al fumo “tradizionale”, sappiamo che è una pratica che riguarda maggiormente i Paesi industrializzati (chiaro, chi ha più denaro può acquistare) e l’Italia è senza dubbio un Paese di forti fumatori. Gli esperti aggiungono che non esiste una dose sicura in base alla quale possiamo chiamarci fuori dal rischio di contrarre un tumore o altre malattie, per cui bisognerebbe smontare la diceria in base alla quale poche sigarette al giorno non nuocerebbero affatto. Non è vero.

Però c’è una bella notizia ribadita dall’ultimo rapporto Aiom-Airtum sui “Numeri del cancro”: chi smette di fumare riduce, dopo 5 anni, del 50% il rischio di sviluppare tumori del cavo orale, dell’esofago e della vescica e, dopo 10 anni, di morire per carcinoma del polmone.

In conclusione, la scienza ha dimostrato che fumare può abbreviare la nostra vita. Non occorre fare terrorismo ma informare, per quanto ci riguarda. E in questo senso ci permettiamo di fornirvi il recapito telefonico – è un numero verde – contro il Fumo dell’Osservatorio Fumo Alcol Droghe dell’Istituto Superiore di Sanità che è 800.554088.

Published by
Redazione