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“Generazione millennio”: volontari, altro che bamboccioni

Apre i battenti oggi la mostra fotografica itinerante “Generazione Millennio, l’occasione del volontariato”, un’iniziata promossa da Csvnet e Ciessevi, e curata dal fotografo Fabrizio Annibali, in occasione della Giornata internazionale del Volontariato.

Si tratta di un’esposizione nata all’interno di Expo e che ha raccontato la voglia di mettersi in gioco della generazione dei volontari “18-30” dell’esposizione mondiale. Un’iniziativa in cui si vuole sfatare il mito che i ragazzi di oggi siano tutti “bamboccioni”.

«Volevo raccontare la capacità di reagire alla crisi globale della cosiddetta Generazione Y, come con coraggio la superano per costruire un progetto di vita e ho subito capito che il Volontariato in questo processo è uno dei perni centrali», ha commentato il fotografo Annibali raccontando le motivazioni dell’iniziativa che lo ha visto immortalare diversi momenti dell’esposizione di Milano. «Abito a Rho e volevo sia testimoniare la trasformazione del luogo sia incontrare i ragazzi che in quei mesi erano stati criticati da giornali e opinione pubblica per aver accettato di svolgere un servizio gratuito per il bene comune. Volevo incontrare, osservare, capire, testimoniare con i miei mezzi la loro voglia di mettersi in gioco nonostante tutto».

Ne è nata una mostra di 24 scatti, volutamente catturati da una prospettiva particolare, ripresi da una scaletta, una firma stilistica che Annibali ci rivela di utilizzare spesso. Una narrazione e un soggetto che hanno immediatamente colpito Ciessevi, realtà capofila del Programma Volontari Expo in collaborazione con il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.

La mostra fotografica itinerante debutterà per la prima volta a Milano, dopo le tappe di Lucca e Roma, presso l’Urban Center di Galleria Vittorio Emanuele, dove sarà visitabile dal 5 dicembre 2016 al 19 gennaio 2017.

Soddisfazione per il progetto è stata espressa da Ivan Nissoli, presidente Ciessevi. «Expo ha permesso di mettere in campo un serio ragionamento sulla presenza e sulle potenzialità civiche di una voglia di volontariato assolutamente inedita», commenta. «L’abbiamo percepita, l’abbiamo incontrata, l’abbiamo sostenuta, orientata, studiata e abbiamo scoperto che si concentra soprattutto sulla fascia d’età 18-30, quella che i media chiamano Millenials. Questo è un segno che ci fa guardare al presente con uno sguardo diverso e che ci racconta che i nostri giovani ci vogliono essere, attivamente, come protagonisti, in modo propositivo».

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Redazione