“Dentista sociale – Onorari secondo lo stato del bisogno a operai, pensionati, contadini, studenti, artigiani e artisti” è la scritta che appare su un grande cartello situato in via San Giorgio, a Genova, che indica lo studio del dentista sociale Nicolas Dessypris, che cura i denti a prezzi contenuti alle persone più bisognose.
Ciò grazie all’accordo firmato nel luglio 2009 tra l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Nel nostro Paese, sono circa 5 mila i dentisti sociali su circa 27 mila in totale.
Come sottolinea Nicolas Dessypris: «Credo che si possa fare sempre di più e che il numero di aderenti debba aumentare per poter aiutare un maggior numero di persone in difficoltà».
Il quasi settantenne Dessypris, di origine greca, lasciò la propria famiglia e i sette fratelli a ventidue anni per venire a studiare medicina del nostro Paese. E proprio in base alla sua esperienza personale ha deciso di sostenere chi ha più bisogno mettendo a disposizione le sue personali attitudini.
Si tratta di una lodevole iniziativa che permette a pensionati che prendono 300 euro al mese, famiglie numerose, genitori separati con figli a carico, operai in cassa integrazione, disoccupati, studenti, stranieri, di poter usufruire in base al proprio reddito di cure dentistiche ad opera di dentisti qualificati.
Ma vediamo più da vicino come funziona tale servizio offerto dal dottore Dessypris. Basta portare il proprio Cud, il 730 o il modello unico, come precisa un altro cartello esposto nello studio. Gli sconti saranno rapportati in base al reddito ossia del 50% per le persone che guadagnano fino a 5.000 euro all’anno, del 40% per le persone che sono nella fascia da 5 a 10 mila, del 30% fino a 12 mila, del 20% per redditi inferiori ai 15 mila euro, e del 10% per coloro che guadagnano meno di 20 mila euro all’anno.
Come racconta lo stesso Dessypris: «La prima visita e il preventivo li faccio gratis. Quando qualcuno ha un’urgenza, forte dolore, gli tolgo il male. E poi si vedrà. C’è un signore che viene da me da cinque anni, ha una malattia muscolare, all’inizio arrivava in studio con il bastone, poi con le stampelle, poi in ambulanza. Altre volte arriva qui un ragazzino autistico. Come faccio a chiedere dei soldi? Già hanno la loro disgrazia».