Il World Water Council lancia un allarme per quanto concerne un nuovo problema idrico e riguarda Giacarta, la capitale dell’Indonesia.
Infatti il 40% della città indonesiana si trova attualmente sotto il livello del mare e continua ad affondare di circa 6 centimetri ogni anno.
Le cause di questo problema non sono imputabili solo all’innalzamento del mare in costante aumento a causa dei cambiamenti climatici, ma anche al fatto che molti abitanti della metropoli scavano pozzi abusivi alla ricerca di acqua potabile: distruggendo le falde sotterranee su cui Giacarta è costruita si creano i presupposti di un possibile sprofondamento del suolo, minacciando in questo modo la sopravvivenza di milioni di persone.
Il problema non è di poco conto e gli idrologi della University of Indonesia sostengono che una barriera marina protettiva potrebbe essere di aiuto ma certamente non risolverebbe il problema degli scavi abusivi.
Del resto, i grossi problemi legati al rifornimento idrico sono un fenomeno molto diffuso in Indonesia dove oltre 40 milioni di persone vivono senza accesso a fonti adeguate di acqua potabile; infatti, nonostante le sue condizioni, Giacarta rimane la zona del Paese con il più alto livello di accesso all’acqua sicura.
Benedito Braga, presidente del Consiglio Mondiale dell’Acqua, ha spiegato: «Aumentare la disponibilità di acqua e la resilienza mettendo in sicurezza le risorse idriche prevede, tra l’altro, la costruzione di riserve e la manutenzione delle infrastrutture. Inoltre, è necessario attuare una gestione e un utilizzo razionali dell’acqua, il che significa che tutti i settori devono condividere le risorse esistenti equamente e sensibilizzare la cittadinanza a un uso efficiente dell’acqua nelle loro case. L’industria deve riciclare e riutilizzare l’acqua e assicurarsi che l’irrigazione si basi su metodi efficienti. Questa gestione della domanda permetterà di usare le risorse idriche disponibili in modo più efficace e consapevole».
Non per niente il Consiglio sta preparando l’ottavo World Water Forum – di cui abbiamo parlato qui – che si terrà a Brasilia dal 18 al 23 marzo prossimi per discutere le problematiche legate all’acqua e proporre soluzioni.