«È un onore per me ricevere il premio Sunhak peace, specialmente in un momento storico segnato sempre più da guerre e violenze, nel quale parlare di pace viene percepito come irreale e utopico. Otto persone detengono la stessa ricchezza di metà della popolazione mondiale, pari a 3,6 miliardi di persone. Nel frattempo, ogni giorno, una persona su nove va a letto affamata. Siamo ancora sorpresi che sempre più esseri umani intraprendano viaggi pericolosi e lottino per cercare un futuro migliore? Chi è stato costretto ad abbandonare la propria casa aveva il sogno di vivere in pace, ma noi siamo sordi di fronte alle loro speranze». Questo il commento di Gino Strada, il fondatore di Emergency, subito dopo essere stato insignito del prestigioso premio Sunhak peace 2017, encomio conferito a coloro che si sono distinti per azioni e soluzioni di pace nel mondo.
Le motivazioni che hanno convinto il comitato del Sunhak a scegliere Gino Strada sono diverse: «Le cure offerte in prima linea alle vittime dei conflitti, la difesa dei diritti e della dignità delle persone attraverso la garanzia del diritto alla cura nonché l’impegno culturale contro la guerra e per la messa al bando delle mine antiuomo». Ricordiamo infatti che è dal 1994 che Emergency accoglie gratuitamente tutte le persone nel mondo bisognose di cure, in ben 17 Paesi diversi. Di anno in anno l’Organizzazione ha curato qualcosa come 8 milioni di persone, una cifra che ha bisogno di pochi commenti.
Insieme a Gino Strada anche la dottoressa Sakena Yacoobi è stata menzionata per aver «sviluppato programmi educativi innovativi», attraverso l’organizzazione da lei stessa fondata, l’Afghan institute of learning, grazie alla quale ha portato scolarizzazione e cure mediche a più di 13.000 rifugiati.
Coerentemente con la consegna del premio Sunhak peace è stato ribadito come sia necessario un alto livello di cooperazione da parte dei cittadini di tutto il mondo, tendendo sempre presente come la cosa più importante sia il valore della vita di ciascun essere umano. Naturalmente, eradicare la guerra è la sfida più grande.