1° gennaio 2018 – Oggi ricorre la 50esima Giornata mondiale della pace, ricorrenza istituita dalla Chiesa Cattolica celebrata ogni anno il primo gennaio con l’invito a dedicare il primo dell’anno alla riflessione e alla preghiera per la pace.Tale festa nasce per voltontà di papa Paolo VI ed è stata celebrata per la prima volta nel 1968.
Lo scorso anno Papa Francesco, attuale pontefice, ha scelto il titolo “La nonviolenza: stile di una politica per la pace“. Il suo fu un discorso così pregno di significato che riteniamo giusto riproporvi anche per questo 2018.
«La nonviolenza – scrive Papa Francesco – è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività, ma in realtà non è così. […] La nonviolenza praticata con decisione e coerenza ha prodotto risultati impressionanti. I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale non saranno mai dimenticati. Le donne, in particolare, sono spesso leader di nonviolenza, come, ad esempio, Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che hanno organizzato incontri di preghiera e protesta nonviolenta (pray-ins) ottenendo negoziati di alto livello per la conclusione della seconda guerra civile in Liberia».
«La Chiesa – prosegue Papa Francesco – si è impegnata per l’attuazione di strategie nonviolente di promozione della pace in molti Paesi, sollecitando persino gli attori più violenti in sforzi per costruire una pace giusta e duratura. Questo impegno a favore delle vittime dell’ingiustizia e della violenza non è un patrimonio esclusivo della Chiesa Cattolica, ma è proprio di molte tradizioni religiose, per le quali “la compassione e la nonviolenza sono essenziali e indicano la via della vita”. In questo senso, rivolgo un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica. Con uguale urgenza supplico che si arrestino la violenza domestica e gli abusi su donne e bambini», chiede infine il Pontefice.