Lo storico e politico napoletano Giuseppe Galasso aveva 88 anni: è spirato nella sua abitazione di Pozzuoli nella notte del 12 febbraio e WWF Italia ha diramato una nota per celebrarne la memoria.
Nella commemorazione, infatti, Giuseppe Galasso viene ricordato come uno dei più strenui difensori delle bellezze paesaggistiche e naturali del nostro Paese che, se in alcuni casi si è salvato da cementificazione e speculazione, lo deve proprio a lui. Più in particolare alla cosiddetta “Legge Galasso” n. 431 del 1985 quando, essendo lui deputato alla Camera, in qualità di sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, si fece promotore di quella legge per la protezione paesaggistica imponendo diversi vincoli.
La nota commemorativa del WWF individua inoltre come fu l’intuizione dell’onorevole Giuseppe Galasso ad allargare il concetto di “paesaggio” a una nuova concezione che includeva non solo gli aspetti estetici e culturali ma anche i beni naturali, dal momento che a suo parere erano due facce della stessa medaglia e quindi elementi inscindibili.
Fu pertanto con queste prospettive che fece adottare un decreto di vincolo paesaggistico con divieto assoluto di edificare in una fascia di rispetto di 300 metri dalla riva del mare e dei laghi, e di 150 metri da fiumi e torrenti; il decreto riguarda anche le montagne e i boschi e venne stabilito il divieto di costruire oltre i 1.600 metri per le Alpi e oltre i 1.200 metri per gli Appennini, nonché sulle pendici dei vulcani. Inoltre ristabiliva gli “usi civici”, diritti d’uso gratuito che spettano agli appartenenti a una stessa comunità (per esempio godere di un pascolo, utilizzare i frutti di un bosco, fare legna).
WWF Italia conclude la nota diramata affermando: “Con la scomparsa di Giuseppe Galasso, il nostro Paese perde un esempio della buona politica“.