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Gli attacchi di panico, questi spaventosi sconosciuti

Gli attacchi di panico, o crisi d’ansia, sono episodi improvvisi e inaspettati di paura o di aumento dell’ansia esistente. Sono certamente qualcosa di tangibile per chi li subisce e spesso qualcosa di incomprensibile per chi li osserva dall’esterno e non ne ha mai fatto esperienza.

I sintomi somatici più frequenti sono: tachicardia, sudorazione improvvisa, tremore, incapacità di movimento, sensazione di soffocamento, nausea e vertigini, pianto, dolore al petto, crampi. Possono essere presenti tutti insieme o invece solo in parte, dipende dal soggetto e dai momenti.

Solitamente il primo attacco arriva inaspettato e “a ciel sereno”, senza cioè che si sia presentata una situazione particolarmente ansiogena o stressante, motivo per cui chi lo subisce si spaventa molto. Spesso ricorre al Pronto Soccorso, non riuscendo a comprendere i sintomi che prova e, altrettanto spesso, dopo una diagnosi di attacco di panico, vive nella paura che tale attacco si ripeta. Si innesca in questo modo un circolo vizioso che genera, dopo la crisi, l’ansia nell’attesa della crisi successiva e apportando notevoli disagi nella vita quotidiana di chi ne soffre e di chi gli è accanto.

Va detto che normalmente gli attacchi di panico non sono pericolosi per la persona, ma chi li prova non riesce a capacitarsi e li vive con immensa angoscia.

Lo stress, l’ansia, la frenesia della vita, un lutto, la fine di un rapporto sentimentale, problemi finanziari o lavorativi possono costituire le cause scatenanti. Non vanno sottovalutate le condizioni climatiche (di solito il troppo caldo), trovarsi soli alla guida di un mezzo, sentirsi a disagio tra la folla o viceversa in solitudine.

Naturalmente dopo il terrore del primo attacco di panico, spesso non confessato ad alcuno, e al ripetersi di questo tipo di episodi, è consigliabile rivolgersi a un medico, il quale saprà meglio indirizzare la persona verso un percorso con uno specialista, sia esso psicoterapeuta o psichiatra o entrambi.

È stato accertato che spesso la psicoterapia comportamentale, nei brevi termini, risulta molto efficace per questo tipo di problema. Indubbiamente parlare con uno psicoterapeuta dei propri strani e preoccupanti disturbi e vederlo sereno e comprensivo aiuta molto il paziente a comprendere di non essere un alieno – questo disturbo è molto più diffuso di quanto si pensi – e ben presto ci si lascerà condurre alla consapevolezza di trovarsi di fronte a un disturbo del tutto affrontabile.

Esiste inoltre una gamma di farmaci utili al contenimento di questi attacchi ma devono essere assolutamente prescritti da un medico. Per capire meglio: uno psichiatra è medico, uno psicoterapeuta non lo è (tranne nei casi in cui sia anche lui un medico), pertanto nessuno al di fuori di un medico può prescrivere farmaci. Va detto però che a volte la semplice psicoterapia risulta efficace senza dover necessariamente ricorrere ai medicinali di supporto. Come dicevamo, si tratta di qualcosa di soggettivo e il miglior approccio terapeutico deve essere necessariamente stabilito dal medico di competenza.

La classe di farmaci più usata è quella delle benzodiazepine, con molecole differenti. I medicinali vanno assunti con cautela e seguendo le prescrizioni del medico che saprà individuare quelle che meglio si adattano alla necessità del paziente, stabilendone posologia e tempi di somministrazione.

Niente paura dunque, soffrire di attacchi di panico non significa essere anormali ma solo vittime della propria sensibilità e di una forte esposizione ai numerosi stress della vita quotidiana.

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Redazione