In Europa il traffico di stupefacenti è una delle attività più lucrative della criminalità organizzata. Ogni anno, infatti, gli europei spendono almeno 24 miliardi di euro per l’acquisto di droghe illecite. A rilevarlo sono i dati del Report 2016 sul mercato degli stupefacenti nell’Unione europea (The 2016 EU Drug Markets Report), pubblicato dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) insieme a Europol.
Come ha dichiarato Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per gli affari interni: «E’ davvero un “big business” che rappresenta un quinto dell’intero giro di affari del crimine e i costi sociali sono anche più elevati, in termini di danni alla salute, di crimini connessi, di distorsione dell’economia e di distruzione dell’ambiente».
Tale rapporto, nello specifico, esamina il costo che i mercati della droga generano per la società, osservandone l’influenza che hanno sulle imprese, sulle istituzioni governative, sulle comunità locali, sulle famiglie, sui cittadini e infine sull’ambiente.
Un particolare emerso dalla relazione, ma anche dalle recenti indagini sugli attentati di Parigi e di Bruxelles, è il forte legame che vi è tra il traffico di stupefacenti e le attività terroristiche, che si avvalgono del redditizio mercato delle droghe per finanziarsi. Come ha sottolineato Dimitris Avramopoulos: «La criminalità legata alla droga sfrutta abilmente, minandoli, i flussi globali dei trasporti, delle merci e delle persone e rappresenta anche una minaccia per la sanità pubblica. Usa le nuove tecnologie e internet, la crescita del commercio mondiale e delle infrastrutture commerciali per espandere rapidamente le proprie attività criminose a livello internazionale».
Per fronteggiare il traffico di stupefacenti la relazione, infine, suggerisce la necessità di un’azione coordinata a livello dell’Ue e una serie di interventi in settori chiave che possono rappresentare la base di strategie e iniziative future.