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Gli italiani e l’inglese, un rapporto difficile

Per quanto la lingua inglese sia la più diffusa al mondo, gli italiani mostrano di avere una scarsa dimestichezza nel suo utilizzo. Questo è quanto viene fuori da un sondaggio condotto da ABA English da cui risulta che il 40% degli intervistati ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a un nuovo posto di lavoro o a una promozione a causa di un inglese molto approssimativo.

Conoscere la lingua anglosassone, lo sappiamo bene, è attualmente fondamentale per il proprio futuro lavorativo, non a caso crescono di anno in anno le aziende che scelgono di effettuare i colloqui per gli aspiranti candidati direttamente in inglese, proprio per misurarne la spigliatezza.

Stando al sondaggio, i più sfortunati in tal senso sarebbero i cosiddetti Millennials e la Generazione X – vale a dire le fasce d’età tra i 20 e i 45 anni – , gli stessi che poi risultano sfavoriti da un punto di vista professionale. Il 54% delle persone intervistate e comprese in questa fascia d’età ha infatti dichiarato di aver avuto diversi problemi lavorativi a causa della scarsa conoscenza dell’inglese. Gli over 45 – i Baby Boomer – sembrano invece cavarsela meglio, il sondaggio svela infatti che “solo” il 34% ha lamentato difficoltà.

Più in generale, e secondo non solo questo ma anche altri sondaggi, nel tempo si è appurato come purtroppo il livello medio di conoscenza della lingua inglese sia tra i più bassi in assoluto proprio tra gli italiani, mentre il resto dell’Europa non sembra avere particolari problemi, come anche in altri Paesi del mondo in cui l’inglese è considerata lingua importante al pari di quella nazionale.

Piaccia o meno, il mondo del lavoro parla sempre di più l’inglese, e non solo in Italia. In ambito professionale essa resta la più richiesta anche in Francia e in Spagna, tanto per fare un esempio. Non resta che una soluzione: impararla.

 

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Redazione