Questa settimana vi consigliamo il film di Francesca Archibugi “Gli sdraiati“, uscito in queste settimane nelle sale cinematografiche italiane.
Questa non è una storia universale, non si adatta a tutte le famiglie. È la storia di un rapporto d’amore.
I due protagonisti possono dirsi agli antipodi: Giorgio, un padre, borghese, uomo di buon senso, reduce da una separazione complicata e Tito, un figlio, insofferente verso il bisogno del padre di comunicare con lui.
Si incontrano e si scontrano tutti i giorni, ogni tentativo di avvicinamento del padre tende un elastico che genera una forza di respingimento uguale e contraria. Lui ci prova ma è una lotta contro i mulini a vento.
È divertente (sullo schermo, frustrante nella realtà) vedere come ogni richiesta di Giorgio – Claudio Bisio in un’interpretazione eccellente -, riceva da Tito (Gaddo Bacchini) un no come risposta; come ogni spazio dell’uno venga invaso dall’altro, come condividere la passeggiata al Colle della Nasca diventi un miraggio.
Tito vorrebbe vivere parallelamente al padre. Due rette che non si incontrano mai, si scontrano quando sono costrette a vivere luoghi comuni.
Uno di questi luoghi è Milano, ritratta in modo delicato, osserva e accoglie allo stesso modo la cura con cui Giorgio compie ogni sua azione e la noncuranza con cui Tito affronta la sua quotidianità; si fa riconoscere, ogni tanto, mostrando punti caratteristici, torna discreta subito dopo.
Sullo sfondo si percepisce la presenza di una donna, moglie di Giorgio e madre di Tito, invisibile ma protagonista, che entra dirompente al culmine del film, dove il nodo viene sciolto, le parole vengono dette, la rabbia viene tirata fuori.
Sul centrale rapporto tra padre e figlio si innestano due personaggi, Alice, fidanzata di Tito e Rosalba, vecchia conoscenza di Giorgio. Saranno loro e le interferenze tra le quattro vite a cambiare i due uomini, a toccarli nel profondo.
La redazione lo consiglia perché è un film forte raccontato in modo lieve, narra uno scontro ma non porta con sé rabbia, riesce a rendere perfettamente delle situazioni in cui tutti ci siamo trovati ma non è un manuale sull’adolescenza. In gran parte questo è dovuto alla bravura degli attori, Claudio Bisio e Gaddo Bacchini, capaci di recitare ogni sfumatura della realtà.
Piccolo spoiler universale: in futuro Tito ritroverà in sé molti tratti di Giorgio, ma ancora non lo sa.