A partire già dalla primavera del 2017, Google aveva lanciato una nuova versione di Google Earth, con tanto di veste grafica rinnovata, aggiungendo strumenti e funzionalità capaci di osservare in maniera più accurata il nostro Pianeta. Attraverso l’ausilio di mappe e immagini satellitari, l’utente era – ed è – messo in condizione di viaggiare virtualmente, accrescendo le proprie conoscenze su zone del mondo altrimenti difficilmente raggiungibili.
Da giugno Google Earth ha poi lanciato la sfida innovativa: portare la sua innovazione nelle scuole. Per farlo, si è dotata di una funzionalità dalle potenzialità enormi, Voyager, che consiste in una serie di visite guidate tenute da scienziati, membri di organizzazioni non governative e altri soggetti qualificati disposti a collaborare.
Come dicevamo, si tratta di viaggi virtuali che però consentono di esplorare e documentarsi su una particolare regione di un Paese, determinate località di interesse attraverso fotografie video a 360 gradi e l’immancabile Street View a fare da ausilio al testo.
Ma sembra che Google non intenda fermarsi qui, perché in occasione della conferenza ISTE (International Society for Technology in Education), il colosso californiano ha dichiarato di voler ampliare le potenzialità del tour per fornire strumenti di ausilio diretti alle scuole. I soci del progetto sono nomi di gran lustro, parliamo infatti di National Geographic Society, PBS Education, HHMI Biointeractive e Mission Blue.
Un modo intelligente, nuovo e più proficuo di fare scuola: studiare un territorio e immediatamente poterlo esplorare, apprendendo in maniera più diretta le sue peculiarità, i problemi, istituendo paralleli e confronti con altre zone del mondo. Naturalmente Google non si limiterà a fornire semplicemente gli strumenti, ma intende istruire gli insegnanti a gestirli al meglio.