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Grande scoperta: il tumore, come un pc, può essere spento o resettato

Sembra una di quelle notizie da sogno, di quelle che solo una fervida immaginazione può partorire, e invece no, è tutto vero: il tumore, proprio come facciamo per un computer impazzito, può essere spento o resettato.

Il “miracolo” è possibile grazie all’esistenza di interruttori molecolari che agiscono sul Dna delle cellule tumorali facendole tornare normali o inducendole al suicidio. Tali molecole sono efficaci contro diverse tipologie tumorali e, dai primi test di laboratorio recentemente pubblicati sulla rivista italiana Nature Communications, hanno già dimostrato la loro efficacia sul melanoma.

Andrea Mattevi, docente di biologia molecolare presso l’Università di Pavia, afferma di essere riuscito, con il suo team e il prezioso contributo dall’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), a ideare piccole molecole in grado di colpire due obiettivi distinti – si tratta dell’enzima istone-deacetilasi e dell’istone-demetilasi – collegati e vicini nello spazio. Questi enzimi sono i responsabili di modificazioni chimiche, dette epigenetiche, che alterano la struttura 3D del Dna mutando l’accensione e lo spegnimento dei geni. Essendo una cellula tumorale una cellula impazzita si è pensato di sfruttarne la crisi identitaria colpendola.

La scoperta, partita con lo studio di una molecola usata contro depressione e Parkinson, non è stata ancora applicata sull’uomo ma la ricerca va avanti e aver capito che le molecole in questione sono selettive, ovvero che non colpiscono le cellule sane e possono essere utilizzate a basso dosaggio, è già un grandissimo passo avanti.

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Milena D'Aquila