L’OMS ha recentemente diffuso le nuove linee guida in materia di gravidanza, elencando nel proprio documento 49 standard minimi di sicurezza. Lo ha fatto perché nel mondo – e ci riferiamo in maniera particolare ai Paesi in via di sviluppo – gli ultimi dati riferiscono di decessi di donne e bambini che si sarebbero potuti evitare seguendo qualche procedura o raccomandazione in più.
Sarebbero infatti 303.000 le donne e 2,7 milioni i bambini morti duranti i primi 28 giorni di vita e 2,6 milioni i nati morti, riferendoci ancora evidentemente alle aree del mondo più povere.
Va da sé che l’obiettivo dell’Oms è quello di ridurre numeri così elevati e pertanto i 49 nuovi punti vanno in questa direzione. Se fino all’anno scorso venivano consigliate 4 visite e un’ecografia durante il periodo della gravidanza, oggi la cifra viene ritoccata per cui i controlli salgono a 8 e precisamente nei seguenti periodi: a 12, 20, 26, 30, 34, 36, 38 e 40 settimane di gravidanza. Un arco di tempo durante il quale il medico valuterà gli esami da effettuare e offrirà consigli alimentari, l’assunzione di acido folico, la possibilità o meno di praticare attività fisica.
Per quanto riguarda la prima ecografia, l’Oms consiglia di anticipare le tempistiche e quindi sottoporsi ai vari controlli del caso entro le prime 24 settimane, un arco di tempo cruciale per cogliere da subito eventuali anomalie fetali e per poter di conseguenza intervenire tempestivamente.
Non ci troviamo di fronte a degli obblighi ma a dei consigli, comunque a un modo più sicuro di vivere la gravidanza, soprattutto se pensiamo che anche in Occidente è diffusa l’abitudine di cure casalinghe, autodiagnosi, ricorso a blog o forum di scarsa affidabilità, mentre invece la cosa più sensata è rivolgersi al medico scelto per vivere e portare a termine la propria gravidanza con serenità.