L’approfondimento di oggi dedica spazio al progetto di crowdfunding lanciato sulla piattaforma online Fidalo, promosso dalla Cooperativa Tempo per l’Infanzia che ha ben pensato di promuovere la pet therapy negli ospedali, portando i cani all’Ospedale Mondino di Pavia per curare gli adolescenti che soffrono e creando così una relazione di fiducia, simpatia, affetto e protezione tra gli animali e i pazienti in cura.
La cooperativa ha una lunga storia che inizia alla fine del 1981 come servizio di affido familiare e poi allarga la sua attività, costituendo nel 1984 un’associazione che nel 1993 viene trasformata in cooperativa sociale-onlus. La Cooperativa Tempo per l’Infanzia è una realtà riconosciuta nel territorio e consolidata nei suoi servizi di promozione del benessere dei minori, di sostegno alla genitorialità, di formazione per operatori sociali e insegnanti, di educazione ambientale. Le attività della Cooperativa sono dirette a prevenire il disagio sociale e la dispersione scolastica, a implementare le capacità di sostegno e orientamento dei ragazzi in una società complessa, a stimolare le potenzialità degli adulti di riferimento, la creatività e le risorse dell’intero contesto educativo (famiglia-scuola-territorio), ad affinare l’ascolto e le modalità di risposta dell’ambiente ai bisogni delle giovani generazioni, alla diffusione di forme di cittadinanza attiva, alla sostenibilità sociale e ambientale.
Abbiamo intervistato la referente Elena Sposito, educatrice professionale, laureata in Scienze dell’educazione e referente progettuale in pet therapy, per farci raccontare l’anima del progetto: “Il progetto, inizialmente finanziato dalla Fondazione Cariplo, trae origine da un’esperienza pilota d’eccellenza condotta presso l’unità di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Mondino di Pavia, pilastro d’eccellenza medico-scientifica, grazie alla disponibilità del professor Umberto Balottin e dell’insegnante Ornella Riolo. E’ stato infatti possibile introdurre i cani in ospedale al fine di agevolare un clima di amore e speranza con i ragazzi malati per anoressia, depressione, disturbo del comportamento alimentare. In tale occasione, abbiamo avuto modo di osservare i benefici a favore di tali pazienti: accarezzare i cani, giocare con loro ha consentito di recuperare abilità psicologiche e manuali che i ragazzi erano convinti di non poter più esercitare, recuperando lo stimolo alimentare, la voglia di stare insieme agli altri, di affrontare il disagio di stare lontani dalle famiglie e dagli amici”.
Il progetto, oltre ad apportare benefici diretti a giovani pazienti, ha diffuso un modello innovativo di assistenza psico-sanitaria che potrà essere replicato da altri distretti sanitari. Infatti, a partire dall’esperienza d’eccellenza, la cooperativa ha promosso la raccolta di fondi per sostenere la pet therapy a una platea più allargata di pazienti, sempre giovani. La pet therapy è una co-terapia e che non si sostituisce alle tradizionali terapie ma le supporta e le integra.
E’ importante sottolineare come dietro questo progetto ci sia il lavoro di una equipe multidisciplinare e professionale, un lavoro di squadra fatta di più competenze complementari che operano per uno stesso obiettivo: favorire la serenità psico-fisica del giovane paziente per ritrovare la forza interiore e affrontare la malattia. In particolare, citiamo: Antonella Mastrogiacomo, referente di intervento oltre che operatrice sul campo e Monica Del Signore, referente di intervento, entrambe laureate in Scienze dell’educazione e pet therapist, in grado di creare attenzione verso l’animale e verso il paziente, il medico veterinario Zita Talamonti che monitora lo stato di salute fisica e comportamentale del cane, lo psicologo-psicoterapeuta Fabio Regis chiamato a monitorare gli operatori e le situazioni stressogene.
I protagonisti del progetto sono 4 cani: Shiva un labrador, Trilly e Molly due volpine, e l’ultima new entry Milly, un cane guida per non vedenti, tutti sotto rigido controllo sanitario e comportamentale.
Aggiunge la dottoressa Elena Sposito: “Durante la pet therapy, vengono effettuate con i ragazzi anche attività creative, in nome dell’affetto e riconoscenza per gli animali, finalizzate alla realizzazione di manufatti da donare al canile La Rocca degli Angeli (Rocca de’ Giorgi-Pavia) che è partner del progetto. Questo passaggio è molto importante perché spiega il cerchio della relazione e della fiducia: i cani si prendono cura dei ragazzi malati, i ragazzi malati si prendono cura dei cani abbandonati, donando quindi un senso di autoefficacia”.
La campagna di crowdfunding è stata avviata qualche giorno fa e durerà fino a fine gennaio 2017. I fondi raccolti serviranno a rimborsare il lavoro dell’equipe e a garantire le misure di profilassi verso i cani.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Sposito il significato di Felicità Pubblica. Condividiamo in pieno il suo pensiero: “Felicità è speranza e amore, è trasformare gli ospedali da posti asettici in cui curarsi a posti in cui trovare il calore e la forza per affrontare la malattia, grazie al lavoro dell’intera comunità”.